“In termini di investimenti in ricerca e sviluppo – ha sottolineato Spinelli - la Provincia autonoma di Trento non è seconda a nessuno sul territorio italiano. La nostra capacità di spingere in questo ambito deriva in particolare dall’investimento pubblico ma anche da quello privato. Il settore dei servizi avanzati investe in innovazione attraverso la ricerca e questo è un fatto positivo che coinvolge industria e anche artigianato. In Trentino gli strumenti ci sono e sono diversi a quelli di altri territori, tra attività di accompagnamento, attrazione, crescita di competenze, riduzione di imposte a carico delle imprese, incentivi per l’innovazione, collaborazione con il sistema della ricerca e dell’innovazione. Il Trentino è un territorio di dimensioni ridotte ma non è solo e si deve concentrare su fattori che portano valore aggiunto. Il nostro impegno dunque è puntare su ambiti di innovazione importanti, quelli che danno prospettive migliori, sui fondamentali. Il futuro caratterizzato dall’intelligenza artificiale, sarà in mano a chi ha la mente più aperta e saprà governarla, di chi saprà interpretare gli strumenti e utilizzare i sistemi. Uomo, salute, cura della persona, qualità della vita, manifattura avanzata, centri di competenza, attrazione, investimento nelle lingue e internazionalizzazione sono gli ambiti in cui vogliamo investire”.
La tavola rotonda è stata moderata da Sebastiano Barisoni, vicedirettore di Radio 24, che ha cominciato intervistando il professor Marcello Messori, economista ed esperto di politiche industriali, sulla situazione internazionale e sulla manifattura italiana che sta attraversando una fase complessa; cruciali, è emerso, sono il tema dell’innovazione e anche l’integrazione tra grande e piccola impresa con l’ambito dei servizi avanzati. Al confronto che è seguito sono intervenuti, oltre al vicepresidente Spinelli, anche Lorenzo Delladio, presidente di Confindustria Trento, e il professor Sandro Trento, direttore della School of innovation dell'Università di Trento.




