Giovedì, 01 Dicembre 2022 - 09:31 Comunicato 3750

Prevede anche una serie di azioni di sistema da sviluppare in tutte le aree protette del Trentino
Sottoscritto il Piano d’azione del Parco Naturale Adamello Brenta per il rinnovo della CETS- Carta europea del turismo sostenibile

È stato sottoscritto ieri a Tione il nuovo Piano d’azione e strategia 2023-2027 del Parco Naturale Adamello Brenta-PNAB per il rinnovo della CEST-Carta europea del turismo sostenibile Fase I, assegnata da Europarc Federation, il più grande network europeo di aree protette, e promossa in Italia da Federparchi. Il documento si compone di 51 azioni, suddivise in due itinerari (Novità e Continuità) e tre percorsi (Consapevolezza, Sensi e Qualità). A sottoscriverlo i soggetti territoriali capofila che hanno concorso alla sua realizzazione: il Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia autonoma di Trento, la Fondazione Dolomiti UNESCO, il Parco Fluviale della Sarca, Trentino Marketing, il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino e il Parco Nazionale dello Stelvio-Trentino, I Comuni, i Distretti Famiglia, le Apt, le Biblioteche presenti all’interno dei confini del Parco, Dolomiti Open e Anfass onlus, presso la cui sede di Tione si è tenuto l’evento. Una delle principali novità di questo Piano quinquennale, con cui il Parco vuole accedere al quarto rinnovo della CETS, è l’inserimento delle cosiddette “Azioni di Sistema”, iniziative – soprattutto nel campo della formazione, della comunicazione e della sensibilizzazione ambientale - che verranno realizzate congiuntamente in tutte le aree protette del Trentino.

A Tione sottoscritto il Piano d’azione del Parco Naturale Adamello Brenta-PNAB per il rinnovo della CEST (I firmatari della CETS) [ Archivio PNAB]

La Carta Europea del Turismo Sostenibile è un riconoscimento prestigioso, che certifica gli sforzi fatti dalle aree protette per conciliare una buona accoglienza dei visitatori, che tenga conto delle loro esigenze e ne rafforzi la sensibilità ambientale, con il bisogno di tutelare il patrimonio naturale e la biodiversità. La CETS si è rivelata inoltre – come sottolineato dai responsabili del Parco Naturale Adamello Brenta nel corso della presentazione del documento, il presidente Walter Ferrazza e il direttore Cristiano Trotter - uno strumento utile per favorire il dialogo tra l’Ente e le comunità che vivono all’interno dell’area del Parco.

La definizione dei contenuti del Piano ha comportato un doppio percorso partecipativo, da un lato con una molteplicità di soggetti, istituzionali e non – oltre un centinaio – che sono espressione delle comunità coinvolte, dall’altro con i diversi soggetti del sistema delle aree protette del Trentino, Parchi e Reti di Riserve. Con loro il Parco Naturale Adamello Brenta condivide un percorso “a tappe” che, dopo le prime due fasi, rispettivamente la certificazione delle stesse aree protette e delle strutture ricettive, ora si proietta verso la terza fase, quella della certificazione degli operatori turistici, in primo luogo, in Trentino, le Aziende  per il turismo (per le quali è stato istituito un tavolo di lavoro coordinato da Trentino School of Management).

Il bilancio del PNAB è molto positivo. A distanza di quasi vent’anni dall’avvio del processo di certificazioni CETS, il Parco ha ormai consolidato il rapporto di collaborazione con il proprio tessuto economico-sociale, nel quadro del percorso più generale che il Trentino sta facendo in direzione di obiettivi di sostenibilità sempre più avanzati, in linea anche con quanto indicato dalla Strategia 2030 delle Nazioni Unite. I progetti vengono messi a punto attraverso momenti di progettazione condivisa; questa modalità consente all’Ente di interagisce con i propri stakeholders sia nella definizione delle attività più istituzionali (convenzioni con le amministrazioni comunali per la manutenzione del territorio, varianti al Piano del Parco) che quelle  di servizio e a supporto del movimento turistico (fra le altre la mobilità sostenibile, le varie attività escursionistiche estive, il progetto Let’s Green) e quelle a carattere educativo/scientifico/comunicativo (progetti didattici con le scuole e con le università della Terza Età, attività svolte con i media locali ed extraprovinciali, azioni di marketing territoriale e così via).

Venendo più specificamente ai contenuti del Piano sottoscritto ieri, e illustrato da Ilaria Rigatti: le 51 azioni che contiene sono suddivise innanzitutto in due itinerari, Itinerario della continuità, che racchiude i progetti del precedente Piano (13, che vengono quindi proseguiti) e Itinerario della novità, che include i nuovi progetti emersi durante i forum territoriali (in tutto 38).

Le azioni, sia quelle che vengono proseguite che quelle avviate ex-novo, vengono distinte inoltre in tre percorsi:

- Percorso della consapevolezza, che contiene azioni (soprattutto in campo educativo e formativo) volte ad accrescere la consapevolezza della popolazione e delle imprese locali riguardo all’importanza della conservazione del patrimonio culturale, storico e naturalistico;

- Percorso dei sensi, finalizzato a favorire un turismo di tipo emozionale, di scoperta ed autentico. Le azioni di questo gruppo sono rivolte quindi in particolare ai visitatori (itinerari e percorsi escursionistici, workshop tematici, mobilità) con un’attenzione ai bisogni di tutti, e quindi agli impatti ambientale, sociale ed economico  delle diverse azioni sul territorio del Parco;

- Percorso della qualità che punta a promuovere un approccio olistico, a 360 gradi, alla qualità del territorio e delle imprese, con una forte attenzione al miglioramento continuo e alla sostenibilità (certificazioni, adozione di buone prassi, manutenzione dei percorsi e installazione di strutture di supporto ai visitatori, comunicazione “mirata” e così via).

Spiccano inoltre una serie di “Azioni di Sistema”, iniziative che verranno realizzate in tutte le aree protette del Trentino, quindi nel Parco Naturale Adamello Brenta, nel Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino e nel Parco Nazionale dello Stelvio–sezione trentina e nelle Reti di Riserva.

Parliamo di attività simili ma anche differenti nei contenuti o nelle modalità di esecuzione perché calate sulla specificità dei territori, che si pongono comunque obiettivi comuni a tutte le realtà protette. Spesso il soggetto capofila di queste azioni è esterno alle singole realtà territoriali; si tratta di un soggetto che collabora a vario titolo con i Parchi ed è super partes rispetto alle singole aree protette.   

L’iter prevede ora la trasmissione del Piano a Bruxelles, per la validazione da parte delle istituzioni europee e il conseguente rinnovo della CETS Fase I per il quinquennio 2023-2027.

All.: slides



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