In apertura, Maglione ha tracciato un quadro dell’economia dello spazio italiana: “Nella classifica degli stanziamenti dei governi nazionali nella space economy – ha spiegato - l’Italia è al settimo posto con 1.391 miliardi di dollari di budget governativo dello spazio, pari allo 0,069% del Pil. Il settore fa ricavi per 2,5 miliardi di euro e investimenti totali stimati di 4,6 miliardi”.
Battiston ha evidenziato come l’Italia sia un Paese con una tradizione di lunga data sulla scienza spaziale: “Siamo il terzo Paese dopo Unione Sovietica e Stati Uniti a mettere in orbita in modo autonomo satelliti scientifici nello spazio. Siamo fondatori dell'Agenzia Spaziale Europea, a fronte di un’industria importante: parliamo di seimila, settemila addetti con alcuni player importanti e tanti, tantissimi player piccoli e medi. Il Trentino ha 20-25 player economici che contribuiscono in modo significativo al settore: un sistema di eccellenza che può giocarsi la partita se saprà fare massa e sistema”.
Nespoli ha illustrato il ruolo della ricerca spaziale: “Perché le cose che accadono nella stazione spaziale internazionale servono? Perché nello spazio vediamo tutte le cose che sulla terra non riusciamo a vedere perché la gravità è un elefante. Nello spazio le piccole cose improvvisamente appaiono, le puoi studiare, le puoi capire, puoi fare cose che altrimenti non riusciresti a fare”. Nespoli ha parlato dello spazio anche come luogo senza confini: “C’è una cosa molto bella, che accade quando sei fuori dal mondo, dalla quale dovremmo imparare qualcosa tutti noi. Lo spazio è un luogo di condivisione in cui lavoriamo, a qualsiasi nazionalità apparteniamo, come razza umana”.
Sul ruolo delle istituzioni è intervenuta Grifoni Winters: “Lo sbalzo tecnologico degli ultimi anni – ha detto - ha reso possibile ridurre il costo del chilogrammo nello spazio, ovvero il costo dell’attività spaziale. È a questo punto che arrivano i privati, in qualità di attori e investitori. Fondamentale oggi resta il ruolo del pubblico e delle istituzioni, perché ancora il bambino da solo non cammina”.
Dal convegno anche un appello all’introduzione di regole, anche e soprattutto in riferimento ai detriti spaziali: “Attualmente – ha detto Battiston – i satelliti fanno slalom fra i frammenti, perché potrebbero distruggerli”.