Il presidente incontra i sindacati sulla Strategia provinciale: “Il tema delle retribuzioni è centrale per l’attrattività del Trentino”
Salari, Fugatti: “Diamo il via alla trattativa per il triennio 2025-27 del pubblico impiego”
“Il tema del livello adeguato dei salari, che vale sia per il privato che per il pubblico, è certamente una delle priorità per la competitività del Trentino. Per questo come Giunta abbiamo deciso di dare mandato alle nostre strutture tecniche di aprire da subito il tavolo di trattativa sindacale sul rinnovo contrattuale 2025-27 del comparto pubblico provinciale. Nella convinzione che sia un corretto esercizio delle competenze dell’Autonomia riguardo all’importanza del riconoscimento a lavoratrici e lavoratori. Con questo obiettivo metteremo le risorse già nella manovra di assestamento di luglio, per garantire gli aumenti ai dipendenti dal 2025. Si tratta di uno sforzo non indifferente da parte dell’esecutivo, per il quale chiediamo la giusta attenzione: in gioco c’è l’attrattività del sistema trentino che sempre più in futuro si dovrà autosostenere anche dal punto di vista del bilancio provinciale”.
Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti incontrando questo pomeriggio i rappresentanti dei sindacati trentini nella sede di piazza Dante. Al centro del confronto, alla presenza del direttore generale Raffaele De Col e dei dirigenti generali Luca Comper e Nicoletta Clauser, la proposta di Strategia provinciale per la XVII legislatura. È il documento programmatico che contiene le risposte a 360 gradi con cui costruire il Trentino del futuro, partendo da occupazione, stipendi, giovani, donne, natalità, casa, investimenti, valorizzazione delle istituzioni locali e dei territori, oltre all’analisi sulle prospettive del prossimo triennio.
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Nel dibattito, i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Fenalt assieme ai segretari di categoria hanno portato all’attenzione tutti i temi ritenuti più urgenti e importanti per il tessuto occupazione e sociale trentino. Il livello dei salari e il divario con l’Alto Adige, l’accessibilità alla casa e le difficoltà nel reperire gli alloggi, quelle per l’incrocio tra necessità delle aziende e offerta del mondo del lavoro sul tema della manodopera e del reperimento di risorse qualificate e formate da altri territori e dall’estero. Ancora l’occupazione giovanile e femminile, le politiche di conciliazione, senza dimenticare il ruolo del comparto pubblico provinciale come fattore di crescita complessiva della comunità, nonché l’ampio capitolo della sanità e delle strutture di assistenza, vedi le Apsp.
Temi affrontati anche nei chiarimenti forniti dai vertici provinciali. Il direttore generale Raffaele De Col tra i diversi interventi ha sottolineato l’importanza connessa all’attuazione degli investimenti provinciali per la crescita e ha chiesto la collaborazione delle parti sociali in un confronto volto ad individuare modalità innovative per la trasformazione futura della macchina pubblica anche con l’interoperabilità dei servizi digitali.