Giovedì, 06 Marzo 2014 - 02:00 Comunicato 517

Il presidente, rivolgendosi agli industriali delle altre regioni, ha auspicato che l'Autonomia diventi un valore condiviso
ROSSI ALL'INCONTRO SULL'AUTONOMIA CON LE ASSOCIAZIONI DI CONFINDUSTRIA DEL NORD ITALIA

Non ha usato giri di parole, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, all'incontro promosso oggi dalla Federazione dell'Industria del Trentino-Alto Adige presso la Metalsistem Spa di Rovereto per parlare delle autonomie regionali assieme alle Confindustrie del Nord Italia. Rivolgendosi agli industriali presenti il presidente Rossi ha infatti auspicato che l'Autonomia possa diventare davvero un valore condiviso: "Dovete chiedere anche voi l'Autonomia", sono state le sue parole e rispondendo a chi ha accusato le Autonomie di Trento e di Bolzano di godere di privilegi ha risposto: "Qui si sta buttando via il bambino assieme all'acqua sporca". Nella sua relazione il presidente ha infatti ricordato che l'Autonomia in Trentino c'è sempre stata: "L'abbiamo rivendicata anche nei confronti dell'Impero austro-ungarico e dopo il conflitto mondiale ci è stata costituzionalmente riconosciuta. Ma, senza presunzione perché abbiamo fatto anche errori, abbiamo esercitato questa prerogativa nel segno della responsabilità. Era questo il senso dell'accordo di Milano che, per nostra iniziativa, ha sancito un principio fondamentale: la nostra Autonomia finanziaria si basa esclusivamente su quanto il nostro territorio produce. Per questo abbiamo assunto nuove competenze rinunciando a 500 milioni di euro all'anno, e come noi ha fatto Bolzano".-

"Lo Stato - ha proseguito il presidente Ugo Rossi - ha richiesto ulteriori contributi, e così, con decisioni unilaterali e in violazione degli accordi, le varie manovre che si sono succedute fino ad oggi hanno comportato un 'prelievo' che per il Trentino attualmente è pari a 1.403 milioni. Sommati a quelli di Bolzano arrivano a oltre tre miliardi di euro. Ecco perché va detto che ormai non abbiamo più i nove decimi delle risorse prodotte sul territorio, ma poco più dei sette decimi. Sappiamo però quanto sia grande l'attuale emergenza e siamo disponibili a ragionare. La nostra proposta, al vaglio del Governo, si chiama 'residuo fiscale' che calcola effettivamente quanto un territorio paga e quanto lo Stato effettivamente spende in quel territorio per i servizi pubblici: siamo convinti che se la nostra formula venisse accolta, il Trentino-Alto Adige/Südtirol si allineerebbe alle regioni del Nord più virtuose. Purché, s'intenda, nessuno metta in discussione la nostra Autonomia, grazie alla quale è un territorio a poter decidere come affrontare le emergenze e come pensare al futuro dei propri cittadini e del proprio Paese". -