Domenica, 04 Agosto 2013 - 02:00 Comunicato 2257

QUESTIONE SICUREZZA AUTOBUS

Il Presidente Pacher interviene sul tema sollevato da un quotidiano a seguito della tragedia dell'Irpinia

"Abbiamo avuto modo di precisare, anche in occasioni recenti di interrogazioni presentate in Consiglio provinciale che vanno distinti i profili della sicurezza da quelli del confort e della qualità dei mezzi". E' questo il senso della precisazione del presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher su un tema che il recente drammatico incidente accaduto in Irpinia ha reso attuale. Nel ricordare che quello di un'età media non superiore ai 10 anni è obiettivo che da sempre la Provincia si è data (ed in tal senso sono commisurati i contributi in conto impianti a Trentino trasporti spa, che detiene il materiale rotabile e lo affida a Trentino trasporti esercizio con atti di usufrutto) il Presidente ha chiarito che età superiore, alla stessa stregua di quanto avviene con le autovetture private, non è "sinonimo" di assenza di sicurezza:"Trentino trasporti annovera nel parco 150 bus circa che hanno superato i 15 anni, che sono in ogni caso oggetto di periodici interventi che ne garantiscono la assoluta sicurezza, ma soprattutto va detto che la generalità dei mezzi di Trentino Trasporti arriva al compimento dell'età di usura con un chilometraggio spesso lontano da quello indicato dalla manualistica (40.000 km all'anno per 10 anni di impiego) in quanto il modello di esercizio (che da noi prevede l'impiego di più mezzi nelle ore di punta) evidenzia non più di 130 km/giorno di percorrenza medi per i bus interurbani, e una media di circa 160 km/giorno di percorrenza per quelli urbani.-

"D'altro canto - ha proseguito il presidente - la sostituzione di tutti i bus meno recenti con bus nuovi richiederebbe, se si volessero rinnovare i 150 bus appena detti, 30 milioni di euro, somma che evidentemente in momenti storici come quello attuale non è proponibile se sussistono comunque requisiti di circolazione previsti dal codice della strada."
Quanto ai bus dei privati valgono analoghe considerazioni. La Provincia di Trento, ed analogamente quella di Bolzano, potrebbe determinare limiti di età solo per quanto concerne i servizi commissionati dalla stessa -i servizi di linea marginali a bassa frequentazione ed i servizi scolastici- non potendosi limitare l'età di impiego per i servizi di noleggio a favore di soggetti privati, in quanto quella della sicurezza è una competenza esclusivamente statale ed è dettata dal Codice della strada e norme collegate.
Tutto quanto attiene, infatti, alla sicurezza della circolazione non rientra nei poteri dispositivi della Provincia di Trento: la Corte Costituzionale (Sent. n. 428 del 2004) ha chiarito l'assetto delle competenze legislative derivante dalla riforma del Titolo V della Parte seconda della Costituzione, attuata nel 2001. La disciplina della circolazione stradale è rimasta attribuita alla competenza esclusiva dello Stato. In ragione della capillare diffusione dei veicoli a motore, il fenomeno della mobilità di massa connota incisivamente sul piano economico, sociale e culturale l'attuale stadio di sviluppo della società; e comporta che la circolazione stradale esprima oggi una delle più rilevanti modalità di esercizio della libertà di movimento da un punto all'altro del territorio nazionale. In correlazione con la proclamazione di principio di cui all'art. 16 della Costituzione, l'art. 120 vieta alla Provincia di "adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni". La circolazione stradale – pur non essendo espressamente menzionata nell'art. 117 della Costituzione – non per questo può essere collocata nell'ambito residuale ascritto alla potestà legislativa esclusiva delle Regioni (e Province autonome) ed è riconducibile, sotto diversi aspetti, a competenze statali esclusive, ai sensi del citato art. 117, secondo comma. In primo luogo l'esigenza, connessa alla strutturale pericolosità dei veicoli a motore, di assicurare l'incolumità personale dei soggetti coinvolti nella loro circolazione (conducenti, trasportati, pedoni) certamente pone problemi di sicurezza, e così rimanda alla lettera h) del secondo comma dell'art. 117, che attribuisce alla competenza statale esclusiva la materia "ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale".
"Vero è, dunque, che per i servizi dei vettori privati commissionati dalla Provincia (ma analogamente possono fare i clienti privati, naturalmente legittimati -anzi auspicabile che ciò avvenga per "premiare" le imprese che più investono nell'azienda- quando chiedono un preventivo per una transfert di avere un servizio con un bus che abbia precisi requisiti di qualità o di anzianità) la Provincia stessa può prevedere regole più restrittive in via "contrattuale" appunto, tanto che la nell'ultimo capitolato l'Assessorato ai trasporti provinciale ha previsto che in tutti i servizi svolti dai privati per conto della stessa i bus con più di 15 anni di anzianità siano sottoposti a revisione, esclusivamente presso la Motorizzazione provinciale, per non una ma due volte all'anno, ma ipotizzare invece un divieto di impiego per bus che lo Stato considera "autorizzati", avrebbe costituito scelta non coerente con i ragionamenti fatti per i mezzi più vecchi di Trentino trasporti, alcuni dei quali hanno certamente 17 anni e più, ma sono tenuti in perfetto stato manutentivo e conservativo. Un limite all'impiego di autobus regolarmente -e con rigore- revisionati avrebbe poi determinato, nel caso specifico dei servizi svolti per la Provincia dalle imprese private, in una fase congiunturale per l'economia delle imprese, una barriera alla partecipazione ed alla conseguente aggiudicazione dell'appalto, e la prova che le clausole tecnico-economiche fossero comunque impegnative per le imprese viene dal fatto che alla gara stessa ha, al fine, partecipato una sola impresa, il Consorzio locale, pur trattandosi di affidamento per circa 40 milioni di euro di commessa per un biennio."
"Sino a quando " ha concluso il Presidente "lo Stato, titolare della competenza sulla circolazione e per veicoli ad uso proprio e ad uso di terzi (e per conto del quale agiscono le Forze dell'Ordine - cui si aggiungono gli agenti delle Polizie municipali- cui compete di verificare e sanzionare comportamenti eventualmente violativi delle regole e a cui gli uffici provinciali possono senz'altro fornire contributi e collaborazione) non modificherà le norme del Codice della strada l'impiego di bus meno recenti è consentito, ma è certamente auspicabile un processo virtuoso delle imprese del settore volto, anche in una fase di recessione, ad investire in qualità a favore dei clienti, cui d'altro canto compete di "scegliere" secondo le regole, in questo senso sempre valide, del mercato e del miglior prodotto". -