Viviamo nell’epoca della trasformazione digitale, ha ricordato il Ministro, e si deve fare in modo che l’organizzazione pubblica diventi attrattiva perché si possa dotare di competenze adeguate; si deve lavorare quindi sulla formazione. Zangrillo ha messo in guardia poi dalle facili narrazioni, come quella sulle dimensioni della macchina pubblica. “L’Italia – ha detto – è agli ultimi posti in Europa nel rapporto tra pubblici dipendenti e residenti”.
In tema di attrattività il Ministro ha evidenziato che la stabilità del posto di lavoro è importante ma non è sufficiente. E’ necessario invece garantire un percorso di carriera che preveda la possibilità di formarsi, arricchire le proprie competenze e crescere nella scala gerarchica.
“Sono convinto – ha aggiunto Zangrillo portando ad esempio il nuovo contratto della dirigenza - che il tema del merito sia fondamentale per avere una organizzazione performante e attrattiva”.
La gestione del capitale umano, ha aggiunto, è compito specifico dei dirigenti.
“Non basta – ha detto il ministro - la competenza tecnica, che deve essere scontata per un dirigente. Serve la capacità di occuparsi della crescita e valorizzazione del capitale umano. I dirigenti, per governare la complessità di questi tempi, sono chiamati a formare i loro collaboratori, a dialogare con loro, a gestire il cambiamento, a far capire l’importanza di lavorare in squadra, ad accrescere la consapevolezza che i risultati si raggiungono insieme”.
"Quello della formazione – ha spiegato ancora Zangrillo - è un tema cruciale. Chi non comprende che la formazione è determinante non ha capito il contesto che ci circonda". Basta pensare al fatto che i giovani faranno dei lavori che oggi ancora non esistono.
La trasformazione digitale poi, ha aggiunto, è la trasformazione industriale più democratica perché coinvolge tutti ad ogni livello chiedendo di aggiornare le proprie competenze.
Zangrillo ha quindi ricordato di aver emanato una direttiva che prevede almeno 3 giorni di formazione per ogni dipendente della pubblica amministrazione a partire dal 2023.
“Abbiamo bisogno di digitalizzare la Pubblica amministrazione – ha detto ancora Zangrillo - ma questo non significa solo acquisire una dotazione informatica adeguata, ma impegnarsi anche per convincere le persone che un modo diverso di lavorare rappresenta un’opportunità, significa quindi accompagnare il processo di cambiamento”.