
Si è provveduto anche allo smontaggio del coro ligneo settecentesco nella zona absidale, per sottoporlo a restauro presso un’azienda locale specializza. Anche l’organo installato nell’abside e realizzato negli anni ‘30 del secolo scorso è stato smontato ed è in fase di restauro. Avviato anche il restauro delle superfici vetrate dell’abside.
I lavori stanno rispettando le scadenze programmate e dovrebbero terminare entro la primavera 2023, ponendo così fine all’intervento di restauro complessivo interno alla Cattedrale iniziato nel 2017, preceduto dal restauro esterno dei primi anni 2000.
L’importo complessivo dei lavori è pari a 8.530.000 euro di cui 2.750.000 euro per interventi di consolidamento strutturale e miglioramento sismico e per interventi accessori di completamento. La Provincia Autonoma di Trento interviene con un contributo pari al 75% del totale dei costi, per il resto a carico dell’Arcidiocesi di Trento e del Capitolo della Cattedrale.
“Il cantiere – commenta l’arcivescovo Lauro – ha raggiunto il cuore della Cattedrale, ponendoci continuamente davanti a nuove scoperte. In questi tempi drammatici, queste pietre ci riconciliano con l’umano, perché vi possiamo cogliere il genio e la fede di chi l’ha innalzate. Esse ci parlano di volti, storie e incontri che hanno caratterizzato la vita della nostra comunità e della Chiesa nei secoli. Devo esprimere un grande ringraziamento all’Ente pubblico per il suo fondamentale contributo e sono riconoscente al mio predecessore, monsignor Luigi Bressan, per aver fortemente voluto questo intervento: lui ha seminato, io semplicemente raccolgo”.
Il presidente Fugatti ha sottolineato il ruolo chiave dell’Ente pubblico nella realizzazione dei lavori: “La Provincia riconosce in questa chiesa cattedrale un monumento di straordinario valore storico e artistico. La sua conservazione è un impegno a tutela della memoria e un bene che appartiene al futuro dell’intera comunità. Ringrazio quanti si stanno spendendo con competenza e passione per restituirci presto il Duomo in tutto il suo splendore”. Da parte dell’assessore all’istruzione Mirko Bisesti un pensiero al valore didattico e monumentale del Duomo di Trento: “Al di là di ogni credo non si può che riconoscere il grande valore artistico e simbolico di un’opera come la nostra cattedrale. Uno scrigno prezioso, che va preservato e posto all’attenzione e all’ammirazione delle nuove generazioni”.
Durante l’incontro di stamani, progettisti e maestranze hanno voluto ricordare la recente scomparsa della ricercatrice milanese Giovanna Alessandrini, già direttrice dell’Istituto “Gino Bozza” del CNR per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali, coinvolta sin dal 2000 nel restauro del Duomo di Trento. Di lei tutti hanno riconosciuto l’altissima competenza, oltre alla grande generosità e dedizione.
Per la Provincia autonoma erano presenti in cattedrale, oltre a Fugatti e Bisesti, il sovrintendente Franco Marzatico e l'architetto Fabio Campolongo. In rappresentanza della Diocesi, accanto al vescovo Lauro, il decano del Capitolo della cattedrale monsignor Lodovico Maule, l'economo Claudio Puerari, il direttore del Museo diocesano Michele Andreaus.
L'assessore Bisesti
Il soprintendente Marzatico