Il servizio di continuità assistenziale si è trasferito già da alcuni giorni dal piano interrato del Centro per i servizi socio sanitari al piano terra dello stesso edificio, nei nuovi spazi recentemente ristrutturati, grazie ad un progetto finanziato con fondi Pnrr per la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di comunità di Ala. La nuova sede della continuità assistenziale – con ingresso riservato dal civico 12 di piazza Papa San Giovanni XXIII anziché da via Brigata Mantova 1 – si trova in un’ala meno decentrata del presidio ed è dotata di spazi più ampi e funzionali. Oltre all’ambulatorio di visita è a disposizione del medico di guardia una stanza di riposo con servizi igienici e doccia. Per l’utenza c’è un’ampia sala d’attesa con i servizi.
Il servizio di continuità assistenziale si è trasferito già da alcuni giorni dal piano interrato del Centro per i servizi socio sanitari al piano terra dello stesso edificio, nei nuovi spazi recentemente ristrutturati, grazie ad un progetto finanziato con fondi Pnrr per la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di comunità di Ala. La nuova sede della continuità assistenziale – con ingresso riservato dal civico 12 di piazza Papa San Giovanni XXIII anziché da via Brigata Mantova 1 – si trova in un’ala meno decentrata del presidio ed è dotata di spazi più ampi e funzionali (ambulatorio, stanza per il medico di guardia, sala d’attesa). Particolare attenzione è stata riservata agli aspetti della sicurezza dei medici di turno, con una disposizione degli arredi tale da favorire in caso di pericolo la fuga del sanitario dall’ambulatorio e nel contempo ritardare una possibile aggressione. Il medico è poi stato dotato di un sistema di telesoccorso da indossare durante il servizio che permette l’invio di un messaggio di allarme. La sede di guardia medica è inoltre dotata di un sistema di videosorveglianza che consentirà anche al medico in servizio di «monitorare» la situazione. Come ulteriore misura di sicurezza va considerato anche l’accesso all’utenza solo su appuntamento telefonico al 116117, come per tutte le sedi di continuità assistenziale. Ricordiamo che il servizio di continuità assistenziale è operativo nei giorni prefestivi (dalle 10 alle 20), nei giorni festivi (dalle 8 alle 20) e nelle ore notturne (dalle 20 alle 8).
La ristrutturazione dell’area è stata completata con l’allestimento di tre ambulatori, due per le attività del personale infermieristico di assistenza domiciliare della U.o. cure primarie e uno per le attività di tipo distrettuale gestite dalla U.o. di organizzazione dei servizi sanitari di base. L’ambulatorio di continuità assistenziale, negli orari di non attività del servizio, ospiterà il punto informativo oncologico gestito dall’associazione Salute donna (sezione di Ala), aperto al pubblico, per ora, due ore nel pomeriggio dell’ultimo venerdì del mese. Sarà un servizio dedicato a tutta la comunità della bassa Vallagarina che offrirà ai pazienti impegnati in un percorso oncologico un supporto informativo sulla prevenzione ed educazione ai corretti stili di vita. Potrà essere per i pazienti e le loro famiglie un punto di riferimento per lo sviluppo di una rete di ascolto, confronto e sostegno alla persona. I volontari dell’associazione saranno di supporto anche sul fronte della gestione delle pratiche burocratiche e l’attivazione di servizi di supporto a cui hanno diritto i malati oncologici. Per “inaugurare” le attività del punto informativo oncologico, il prossimo mercoledì 23 ottobre, nell’ambito del mese della prevenzione senologica, saranno offerte delle visite senologiche gratuite con i medici della Breast Unit (centro multidisciplinare di senologia) dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
L’integrazione tra servizi diversi risponde pienamente al modello organizzativo di Casa della comunità, come luogo fisico di prossimità e facile individuazione, parte dei luoghi di vita della comunità locale e del territorio su cui insiste, al quale i cittadini possono accedere per i propri bisogni di salute che richiedono assistenza sanitaria e socio sanitaria, nonché i tradizionali collegamenti con i Servizi sociali e le associazioni di volontariato per i diversi interventi socio assistenziali e informativi. La Casa della comunità così intesa, diventa il luogo di contatto e di relazioni nel quale si organizza l’insieme dei servizi e delle attività offerte da tutti gli attori che si prendono cura della salute delle persone e della Comunità nel suo territorio di riferimento.
«Oggi – ha evidenziato l’assessore alla salute Mario Tonina – implementiamo dei servizi importanti all’interno della futura Casa di comunità di Ala. Il nostro impegno come Giunta provinciale è quello di arrivare ad averne dieci su tutto il territorio trentino entro il 2026, con tutte le risorse umane necessarie per farle funzionare al meglio. Dobbiamo garantire a tutti i trentini servizi territoriali e di prossimità e quello di Ala sarà un importante presidio socio sanitario sul territorio. Insieme all’Azienda sanitaria stiamo lavorando, grazie ad investimenti importanti, per completare la Casa della comunità e restituire una struttura strategica alle comunità di Ala e Avio e non solo. Con l’inaugurazione di questo punto informativo oncologico vediamo i primi importanti risultati, grazie alla preziosa collaborazione del volontariato. Continueremo a lavorare su questa strada per garantire sempre più servizi ai cittadini, con il supporto fondamentale dei professionisti che lavoreranno in queste strutture, dai medici di continuità assistenziale ai medici di medicina generale».
«L’ospedale di Ala - ha dichiarato il presidente del Consiglio provinciale ed ex sindaco di Ala Claudio Soini – sta tornando a vivere nelle nuovi vesti di Casa della comunità, con l’implementazione di importanti servizi come questo. C’è sempre stata la volontà, anche da parte della Giunta provinciale, di far ripartire la struttura con investimenti economici di sostanza. Quando i lavori saranno completati potremo contare su nuovi servizi come la Rsa che il territorio aspetta da tempo. La Casa di comunità è importantissima per la nostra comunità e quella di Avio e speriamo di poter vedere presto questo edificio rivivere pienamente».
«L’invecchiamento della popolazione – ha sottolineato il dg di Apss Antonio Ferro – richiede un diverso approccio della sanità: l’ospedale deve rimanere un riferimento solo per gli acuti, mentre i servizi territoriali devono saper rispondere a quelle che sono più dell’80% delle richieste di salute dei cittadini, grazie anche al supporto della telemedicina. Dobbiamo lavorare anche sulla riorganizzazione della medicina di famiglia con le aggregazioni di medici, in modo da poter garantire prestazioni per le quali oggi i cittadini affollano il pronto soccorso. Case della comunità come questa di Ala avranno anche ambulatori specialistici e lavoreranno in stretto contatto, come succede qui, con le associazioni di volontariato. Il terzo settore è quello che in Trentino fa la differenza in termini di qualità dei servizi offerti».
«È in atto uno sforzo collettivo per restituire alla comunità un presidio socio sanitario strategico e arricchirlo di servizi fondamentali per la cittadinanza – ha dichiarato il sindaco di Ala Stefano Gatti. Oltre ad alcuni servizi e alla lungodegenza ci sarà anche la nuova Rsa. Grazie al lavoro dell’associazione Salute donna i pazienti oncologici e le loro famiglie avranno un punto di riferimento importante, un unicum sul territorio trentino».
«Quello garantito dal punto informativo oncologico – ha dichiarato l’assessore comunale Vanessa Cattoi – è un servizio importante che va ad implementare una serie di servizi a favore di tutta la bassa Vallagarina. C’è sempre più bisogno di una maggiore interdisciplinarietà e del coinvolgimento diretto delle associazioni dei pazienti. L’approccio giusto è quello di integrare i servizi erogati dall’Azienda sanitaria con le attività delle associazioni per offrire servizi migliori. Quello di oggi, con l’inaugurazione del punto informativo oncologico, è il punto di inizio di un percorso di maggior collaborazione tra terzo settore e servizi socio assistenziali; non è un punto di arrivo ma il punto di partenza reso possibile grazie alle tante volontarie di Salute Donna».
Immagini e service video a cura dell'Ufficio comunicazione Apss scaricabili qui