
Per quanto riguarda la consegna dei quotidiani, le sigle sindacali, SLP-Cisl, SLC–Cgil, Uilposte, Confsal Comunicazioni e FAILP Cisal hanno evidenziato che il disservizio nasce dall'opposizione dell’azienda ad anticipare di un’ora l’orario di inizio del lavoro, dalle 8.30 alle 7.30, che permetterebbe così di riuscire a consegnare i prodotti editoriali entro le ore 13.00 in tutti i comuni trentini. Sul fronte occupazionale i sindacati hanno sottolineato come la convenzione in realtà non abbia portato a nuove assunzioni, ma soltanto ad una riduzione degli organici di 78 unità anziché di 100, come inizialmente previsto. Per garantire un servizio adeguato in un territorio complesso dal punto di vista orografico sarebbe opportuno – è stato detto – avviare quanto meno un percorso di stabilizzazione per circa una sessantina di operatori che sono attualmente a tempo determinato.
Nel ribadire l’importanza di un servizio postale efficiente e capillare in un territorio montano come quello trentino, il presidente Fugatti si è impegnato a verificare con Poste Italiane, in tempi brevi, la possibilità di anticipare l’inizio dell’orario di lavoro del personale addetto alle consegne dei quotidiani ed a chiedere, inoltre, un ulteriore impegno sul fronte occupazionale, considerato l’entità del finanziamento assicurato dalla Provincia per il rafforzamento dei servizi offerti alla popolazione.