
“Obiettivo dell’incontro è costruire insieme un percorso condiviso per la messa in sicurezza dei beni culturali in caso di calamità, attraverso una sinergia tra la Soprintendenza provinciale, la Protezione civile e le categorie professionali - ha commentato l’assessore all’Istruzione, Cultura, per i Giovani e per le Pari opportunità, Francesca Gerosa - la tutela del nostro patrimonio culturale infatti non può prescindere da una visione che sappia integrare la conservazione con la prevenzione e la sicurezza. Quello di oggi rappresenta un passo importante per consolidare una rete operativa tra istituzioni e professionisti, capace di intervenire con tempestività ed efficacia in caso di emergenze. Insieme al soprintendente Marzatico abbiamo con convinzione voluto inserire tra gli obiettivi di legislatura la tutela e la messa in sicurezza del patrimonio culturale, perché solo così possiamo garantire alle generazioni future l’eredità preziosa della nostra storia e della nostra identità, affinché ciò che oggi ci emoziona, ci educa e ci identifica possa continuare a farlo anche domani, con lo stesso valore e, se possibile, con una consapevolezza ancora maggiore. Non si tratta soltanto di conservare monumenti o archivi - ha concluso Gerosa - ma di trasmettere saperi, pratiche, sensibilità e visioni che parlano del nostro modo di essere comunità. Tutti siamo eredi di qualcosa, e tutti lasciamo qualcosa in eredità: è da questa consapevolezza che nasce un senso più profondo del nostro agire culturale".
Ad aprire i lavori è stato proprio l'assessore provinciale Francesca Gerosa, che ha illustrato il significato dell’obiettivo strategico di legislatura e l’importanza di rafforzare il sistema di tutela anche in una prospettiva di prevenzione e resilienza.
A seguire il dirigente generale dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali, Franco Marzatico ha richiamato alcune situazioni concrete in cui l’interazione virtuosa tra i servizi di tutela, la Protezione civile e i Vigili del fuoco ha consentito di agire con tempestività, sottolineando il ruolo fondamentale delle categorie professionali attive sul territorio.
Un breve aggiornamento è stato quindi dedicato al percorso avviato nel 2024 con l’Agenzia provinciale per l’ambiente, che, insieme all’UMSt Soprintendenza e con il supporto tecnico dell’associazione Ambiente Italia – incaricata dalla Commissione europea nell’ambito dell’iniziativa Commission Adaptation di affiancare gli enti locali nella stesura delle strategie di adattamento – sta conducendo un approfondito lavoro di analisi. Il progetto, riconosciuto a livello europeo come buona pratica, è condiviso con la Protezione civile, il Servizio bacini montani e il Servizio meteo.
Quindi il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, Stefano Fait ha presentato le strategie di coordinamento auspicabili per una sempre maggiore integrazione tra i settori coinvolti nella salvaguardia dei beni culturali, anche in caso di emergenze.
Fra gli interventi anche quelli di Andrea Brugnara, funzionario dell’Ufficio provinciale Beni architettonici, di Gabriele Bertoldi del Servizio Bacini Montani e di Paolo Tranquillini, del Servizio Prevenzione rischi e CUE. In chiusura un momento di ascolto e confronto, coordinato da Michela Cunaccia, direttrice dell’ufficio beni architettonici, e Luca Gabrielli, direttore dell’ufficio beni storico-artistici, per raccogliere spunti, proposte e necessità emerse dai partecipanti.
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