Sabato, 09 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 617

Incontro ieri sera a Taio con la scrittrice e il presidente Pacher in occasione della Festa della Donna
PARSI: "LA DONNA È L'ANIMA DEL MONDO CONTRO VIOLENZE E INGIUSTIZIE"

E' un triplice ruolo quello interpretato ieri sera a Taio dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, in occasione della serata dedicata al tema "Donna, anima del mondo": rappresentante delle istituzioni trentine, psicologo e uomo. E per una volta il politico e l'amministratore pubblico ha ceduto il ruolo anche allo psicologo e all'uomo Alberto Pacher. Un ruolo all'incontrario, considerata la giornata (Festa della donna) e il tema (Donna, anima del mondo). Accanto, sul divano bianco collocato in mezzo al palco e di fronte a centinaia di persone, Pacher si è confrontato per due ore con Maria Elena Parsi, scrittrice e psicoterapeuta, componente Onu dei diritti del fanciullo e delle donne. Una serata speciale, organizzata nella sale del Consorzio Cocea di Taio. "Sono vent'anni che faccio il politico - ha esordito il presidente Pacher - e per la prima volta noto un'inversione della tendenza nella giornata dell'8 marzo: le donne non vanno in pizzeria a festeggiare con le amiche, mentre gli uomini stanno a casa a guardare la televisione. Le stesse persone, uomini e donne, sono qui, insieme, a discutere di aspetti fondamentali della vita. Questa sera abbiamo rotto una sorta di liturgia e questo è un segnale importante".-

Organizzata dalla Comunità val di Non, Distretto Famiglia e Provincia autonoma di Trento, la serata ha riproposto una lettura autentica del ruolo della donna nella società contemporanea. Maria Rita Parsi, scrittrice e psicoterapeuta, ha aperto la serata ricordando la genesi storica della giornata della donna e ha proseguito lanciando un appello: "Donne, smettetela di essere l'una contro l'altra e incominciate a lavorare assieme per affermare una condizione, la parità di condizioni tra generi, che deve rappresentare la base della società moderna. Voi siete l'anima di un mondo nuovo che rinnega violenze e ingiustizie".
Pacher ha osservato come "nel nostro paese qualcosa sta cambiando" e si stanno creando le condizioni per affermare in via definitiva il ruolo centrale della donna: "Leggi, accordi e strumenti nuovi stanno creando una diversa condizione. Occorre però innescare processi diversi anche dall'altra parte, tra i maschi, per arrivare a cogliere l'obiettivo di un cambiamento definitivo. L'uomo deve accettare una parità di ruoli che porta con sé nuovi modelli relazionali". Ancora più netta a questo proposito la posizione di Maria Rita Parsi: "Gli uomini sono chiamati a una grande rivoluzione culturale, per sconfiggere uno status che condanna le donne ad un ruolo marginale".
La differenza tra generi arriva da lontano ed ha radici culturali, tradizioni secolari sedimentate nel patrimonio popolare. Sul banco degli imputati sono finite anche le fiabe, troppo sbilanciate verso gli uomini. Parsi ha dato una rilettura al femminile di alcune tra le fiabe più note: "Cenerentola è la storia di una bambina meravigliosa osteggiata da tre donne che non vogliono l'incontro (guarda a caso) con l'uomo della vita, il principe. Così come Biancaneve che ha nella matrigna donna il nemico mortale e ha come alleati 7 nani, tutti uomini, con il lieto fine affidato al Principe azzurro". Il gioco delle fiabe continua con Cappuccetto Rosso: "Altra storia di tre donne (mamma, figlia e nonna) che nella versione originale, senza l'intervento liberatorio del cacciatore, finiscono nella pancia del lupo". Fino alla fiaba più terribile, Pelle d'asino, con la bambina costretta a scappare, coperta da una pelle d'asino appunto, dal padre re che la vuole in sposa dopo la morte della madre.
Nella serata non poteva mancare il tema più doloroso, la violenza fisica e psicologica sulle donne. "La giustizia - ha denunciato Parsi - non è a dimensione delle donne. Quando una donna denuncia, nessuno si prende la responsabilità di tenere l'uomo lontano da casa". Dal canto suo, Pacher ha evidenziato come l'aumento del numero delle violenze all'interno dei rapporti affettivi è ascrivibile con la crescente incapacità degli uomini di trovare un'interposizione tra le frustrazioni e il mancato possesso: "In un contesto in cui progressivamente la donna afferma la propria identità e il proprio ruolo, l'uomo fatica a trovare un equilibrio tra desiderio e legge superiore. Registriamo l'incapacità dei maschi ad interpretare questo cambiamento di paradigma: mia o di nessuno, è la convinzione folle che apre il baratro della violenza".
La serata di ieri rientra in un calendario di appuntamenti interamente dedicato alla donna. "L'assessorato al distretto famiglia della Comunità della Valle di Non - ha spiegato Carmen Noldin, assessore distretto famiglia Comunità valle di Non - ha voluto quest'anno costruire un percorso per il mese di marzo dedicato alla donna, quale occasione per rinforzare ed accompagnare un percorso comune nel rispetto dei reciproci ruoli, valori e differenze". Il progetto ha visto la collaborazione tra i soggetti del distretto famiglia della valle di Non, su richiesta delle donne che fanno parte di associazioni che lavorano nel tessuto sociale del territorio. "Abbiamo voluto strutturare - ha continuato Noldin - un percorso che toccherà diverse tematiche in 14 paesi della valle e che permetterà di creare quei luoghi di confronto e di riflessione, di dialogo e confronto al femminile, per ascoltare e dare valore ad ogni cultura". -