Giovedì, 17 Ottobre 2013 - 02:00 Comunicato 2957

Dal workshop Cultways spunti di riflessione in chiave europea per un turismo alla portata di tutti
NUOVE TENDENZE DEL TURISMO "ACCESSIBILE" TRA APP E WEB

Visitare un museo, andare a teatro o partecipare ad un evento enogastronomico. Sono azioni alla portata di tutti, ma non sempre "accessibili" ad un turista con diversa abilità. Come si fa a conoscere, prima di recarsi in un posto, le barriere fisiche che qui saranno presenti? La cooperativa Handicrea, presente ieri a Rovereto al workshop europeo Cultways organizzato da Trentino Sviluppo, ha portato la propria esperienza di mappatura dei siti culturali accessibili, una guida informativa dove vengono presentati 124 edifici trentini che ospitano eventi culturali caratterizzati da una particolare accessibilità fisica. "Un progetto partito due anni e mezzo fa – spiega la presidente Graziella Anesi – che necessita di continui aggiornamenti per offrire un servizio sempre migliore".-

Accessibilità da non confondersi, in un ragionamento applicato al panorama Web, con Usabilità - come spiega Valeria Minghetti (CISET – Centro Internazionale Studi Economia Turistica dell'Università Ca' Foscari di Venezia). Usabile è la caratteristica di un sito o un portale in grado di rispondere alle esigenze di chiunque, non necessariamente a portata di tutti gli utenti, ma di tutti quelli per i quali il sito è stato pensato, siano essi disabili, anziani o bambini. In altre parole il termine "usabile" è riferito ad un'utenza con esigenze specifiche e fa riferimento ad un processo evolutivo continuo, che si migliora grazie ad un rapporto interattivo tra piattaforma web destinatario. Un problema che quindi fa riferimento al "metodo" e non solo agli obiettivi.
Durante la sessione tematica pomeridiana, tenutasi ieri nel contesto del Workshop Cultways, sono emersi altri esempi virtuosi. Mara Manente, direttore del Ciset, ha reso un quadro generale dell'accessibilità in Italia ed in Europa, ampliando il discorso sui nodi cruciali. Infatti a livello nazionale il quadro non è ancora soddisfacente dal punto di vista tecnologico, ma gli esempi positivi non mancano, come quello di "Hospitality for All", realizzato da Village For All, un'azienda che è divenuta negli anni un marchio di qualità per l'ospitalità accessibile sotto lo slogan "A ciascuno la sua vacanza". Accessibilità, anche in questo caso da intendersi come esigenze di una specifica clientela, identificabile ad esempio nelle famiglie con bambini, negli utenti con disabilità, oppure negli utenti di età avanzata. Un mercato che offre mille sfaccettature – spiega il titolare Roberto Vitali - e che può trarre vantaggio dalle nuove tecnologie, poiché tramite di esse è possibile sapere in anticipo quali sono le caratteristiche specifiche di un luogo, di un edificio, di un territorio turistico.
Fuori dall'Italia esempi in tal senso provengono anche dalla Foundacion Tecnologia Social di Madrid, partner del progetto CultWays, presentata da Enrique Varela e da Native Hotels, illustrata dal responsabile comunicazione Pablo Ramon. Quest'ultima è una associazione spagnola nata nel novembre 2010 che opera su una piattaforma web multilingue accessibile a ogni tipo di pubblico, utenti disabili inclusi. L'intento è quello di costruire una rete di hotel belli e accessibili in tutta Europa: al momento sono 42 gli esercizi associati, 2 dei quali in Italia, lo Chateau Monfort Hotel a Milano e Il Cellese Agriturismo a Siena, 3, invece, in Portogallo, altrettanti in Marocco ed i rimanenti in Spagna. (sg) -