Nel dettaglio, l’art. 35, comma 4 della legge provinciale 16 giugno 2022, n. 6 ha introdotto la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di rinegoziare le condizioni dei contratti in corso al fine di riequilibrare il sinallagma contrattuale, ovvero l'equilibrio originario tra prestazione e controprestazione, alterato dall’aumento imprevedibile e straordinario dei prezzi.
Le Linee guida si pongono come obiettivo di fornire un ausilio alle amministrazioni aggiudicatrici e agli operatori economici per l’applicazione uniforme della normativa poc’anzi richiamata, definendo in particolar modo l’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione, i presupposti temporali, le modalità di presentazione dell’istanza di riequilibrio contrattuale e la documentazione necessaria, le condizioni di ammissibilità, la procedura di valutazione dell’istanza, i casi di accoglimento dell’istanza, l’eventuale rinegoziazione in diminuzione e infine il caso specifico della rinegoziazione della tempistica.
Riguardano i contratti pubblici e consentono alle amministrazioni di rinegoziare le condizioni contrattuali
Materie prime e caro prezzi, arrivano le Linee guida
Consentiranno alle amministrazioni pubbliche di rinegoziare le condizioni contrattuali, le Linee guida adottate oggi dalla Giunta provinciale, su indicazione del presidente della Provincia. Il documento, che era stato approvato in via preliminare dall'esecutivo lo scorso agosto e ha i pareri favorevoli del CAL e della competente Commissione consiliare, risponde all'esigenza di dare attuazione uniforme all'articolo 35 della legge provinciale n. 6 del 16 giugno 2022.
Come chiarito dal presidente, si tratta di una misura straordinaria che punta a ristabilire l'equilibrio contrattuale, minato dagli aumenti eccezionali legati alla particolare congiuntura storica ed economica, e che accoglie le tante istanze pervenute dalle amministrazioni aggiudicatrici e dagli operatori economici.
Come chiarito dal presidente, si tratta di una misura straordinaria che punta a ristabilire l'equilibrio contrattuale, minato dagli aumenti eccezionali legati alla particolare congiuntura storica ed economica, e che accoglie le tante istanze pervenute dalle amministrazioni aggiudicatrici e dagli operatori economici.