Mercoledì, 02 Luglio 2025 - 15:56 Comunicato 1841

Marmolada, il ricordo del presidente Fugatti nel terzo anniversario della tragedia

"A tre anni dalla tragedia della Marmolada, rimane vivo il dolore per quanto accaduto. Un evento improvviso e drammatico che ha spezzato la vita di undici persone e segnato per sempre le loro famiglie, a cui vogliamo rinnovare la vicinanza delle istituzioni trentine, delle comunità di provenienza e di tutti noi. Il simbolo stesso delle Dolomiti e dell’identità alpina, si è trasformata in quel 3 luglio 2022 in un luogo di lutto, incidendo una profonda ferita nella memoria collettiva delle nostre comunità e dell’intero Paese". Queste le parole con cui il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha voluto ricordare il drammatico crollo del seracco che il 3 luglio 2022 ha investito e ucciso undici alpinisti lungo il tratto che da Pian dei Fiacconi porta a Punta Penia, sulla Regina delle Dolomiti.
Il sopralluogo in Marmolada un anno dopo la tragedia [ Archivio PAT]

"Sono ancora presenti nella nostra memoria le immagini della montagna sfregiata, che quel giorno ci ha ricordato nel modo più duro quanto fragile sia l’equilibrio tra l’uomo e la natura. Il messaggio che ci ha lasciato ci invita a rileggere con maggiore consapevolezza il nostro rapporto con l'ambiente che ci circonda, a non sottovalutare i segnali che ci arrivano dalla trasformazione del nostro paesaggio. Ora deve restare vivo il nostro impegno a non dimenticare e a custodire il ricordo di chi ha perso la vita, ma soprattutto l'impegno a prevenire, affinché tragedie come queste non accadano più", ha aggiunto il presidente.

"In questa occasione - ha quindi concluso – desidero ringraziare tutti i soccorritori e gli operatori del sistema della Protezione civile del Trentino che, assieme alle forze dell’ordine e ai colleghi delle organizzazioni di soccorso arrivate da tutta Italia, nell’immediato e nei giorni successivi alla tragedia hanno messo a rischio la propria vita per dare una risposta ai familiari delle vittime. Persone, spesso volontarie, che ogni giorno presidiano le nostre montagne con generosità e competenza. Una presenza silenziosa che fa davvero la differenza".

(lb)


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