Venerdì, 13 Ottobre 2023 - 20:26 Comunicato 2934

50 anni fa il record del mondo sugli 800 metri
Marcello Fiasconaro, miracolo a Milano

Era la notte del 27 giugno 1973 quando Marcello Fiasconaro, atleta oriundo sudafricano dai lunghi capelli, all'Arena di Milano, stabilì il nuovo record del mondo sugli 800 metri piani, fermando le lancette del cronometro su 1'43"7. Quel record mondiale fu battuto tre anni dopo dal cubano Alberto Juantorena, ma è tutt'oggi, a distanza di 50 anni, record italiano. Si tratta del primato più longevo della nostra atletica leggera. Marcello Fiasconaro, 74 anni, è venuto oggi dal Sudafrica, dove vive, al Festival dello Sport di Trento per raccontare quell'incredibile notte.
Marcello Fiasconaro: Miracolo A Milano Nella foto: Marcello FIASCONARO [ Daniele Paternoster- Archivio ufficio stampa PAT]

"Mi sembra impossibile - ha esordito Fiasconaro - che detenga ancora il record italiano. Ogni tanto mi informo con i giornalisti per sapere se ci sono degli ottocentisti di valore, che possano superarlo. Non vorrei - dice scherzando - morire da campione italiano". 

Rugbista di ottimo livello, Fiasconaro, nato a Città del Capo, padre siciliano e madre sudafricana, si affermò agli europei di Helsinki del 1972 dove conquistò la medaglia d'argento nella gara individuale e la medaglia di bronzo correndo la frazione conclusiva della staffetta 4×400. "Quella gara della staffetta - ha spiegato oggi - è stata una delle più belle della mia carriera. Mi piaceva molto sentirmi parte di una squadra. Ho conosciuto degli amici con i quali siamo ancora in contatto dopo 50 anni".

Raccontando la notte di Milano Fiasconaro confessa che non era sua intenzione correre per il record del mondo. Sulla sua strada c’era il ceco Joseph Plachy, micidiale negli ultimi 150 metri. "Con il mio allenatore ho deciso di partire fortissimo, sperando di riuscire a staccare Plachy alla fine del primo giro. Ma lui era sempre lì. Allora ho continuato a correre e solo negli ultimi metri sono riuscito a staccarlo. Fu una cavalcata folle. Appena finito stavo malissimo al punto che per alcuni minuti non mi resi conto di cosa avevo fatto".

"A me piaceva l'atletica - ha raccontato - perché mi consentiva di girare il mondo. Una volta ero negli Stati Uniti e andai a Las Vegas a vedere il concerto di Elvis, di cui ero un fan sfegatato". In chi ti rivedi fra gli atleti di oggi, gli chiede il giornalista di Gazzetta Andrea Buongiovanni?

"Mi piace molto Tamberi e mi dispiace di non poterlo incontrare qui a Trento - domenica sarà al Festival. Mi piace il modo in cui si approccia allo sport, mi ricorda come ero io".

(fm)


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