
Il Progetto MESCH (acronimo di incontri materiali con il patrimonio culturale digitale) è stato ideato da Daniela Petrelli, professore ordinario alla Sheffield Hallam University, in Gran Bretagna, insieme ad un gruppo di collaboratori distribuiti in 6 nazioni europee. Petrelli, informatica di origini piemontesi che in passato ha lavorato a quello che era l'Irst di Povo a Trento (ora Fbk), è coordinatrice del progetto finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del Settimo programma quadro della Comunità europea per l'accesso alle risorse culturali.
In queste settimane sono decine le persone che hanno accolto l'invito del Museo della Guerra a partecipare attivamente alla sperimentazione fornendo le proprie impressioni e considerazioni. Il percorso di visita all'interno della sezione Artiglierie dura tra i 30 e i 45 minuti. Un ricercatore osserva da lontano i movimenti e le interazioni del pubblico con i dispositivi; al termine del percorso i visitatori sono invitati a compilare un questionario e a partecipare ad un'intervista. La sperimentazione ha lo scopo di raccogliere informazioni sull'efficacia delle tecnologie adottate e sul comportamento dei visitatori.
La sezione Artiglierie e i dispositivi di MESCH sono visitabili liberamente ancora per qualche giorno. Per informazioni sugli orari di apertura e per capire come funziona il progetto si può consultare il sito del museo (www.museodellaguerra.it) dove è possibile anche guardare un breve video di presentazione.
Maggiori informazioni sul progetto MESCH sono disponibili nel sito www.mesch-project.eu
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