
Come illustrato dall'assessore e dal dirigente generale Ruscitti, il nuovo modello organizzativo proposto per Apss si inserisce nel più ampio quadro della riforma della sanità nazionale, che dovrebbe concludersi entro fine anno. Obiettivo rispondere alle criticità messe in luce dalla pandemia e non solo da essa, come anche valorizzare i punti di forza del sistema trentino, in un'ottica appunto provinciale. Cuore del sistema l'ospedale "policentrico" ovvero non un ospedale nel quale concentrare tutte le attività, ma ospedali in rete, che hanno bisogno l'uno dell'altro e dove alcune attività possono essere potenziate o caratterizzate. E in questo senso, come hanno illustrati i vertici della sanità trentina, la riforma andrà ad accentuare quanto già accade in Trentino, basti pensare alla procreazione medicalmente assistita, attività che già avviene per tutto il territorio solo nell'ospedale di Arco.
Ampia e articolata la discussione con le organizzazioni sindacali di categoria; da parte dell'esponente di Giunta è arriva l'assicurazione che verranno raccolte ed esaminate le varie proposte che perverranno, in vista della stesura del Regolamento - che farà seguito all'adozione definitiva - nel quale verranno dettagliate tutte le attività di programmazione della riforma della sanità.