
Il sindaco Oliari, nell'evidenziare l'importante di questo traguardo, raggiunto dopo un percorso di dieci anni ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della scuola, a partire dalla Provincia, e ha concluso evidenziando come l'inaugurazione di oggi rappresenti "un nuovo inizio per la comunità di Molina di Ledro e per l'intera valle, che potranno contare su una struttura capace di coniugare didattica di qualità, efficienza energetica e salute ambientale. Una scuola pensata per i ragazzi di oggi e le generazioni di domani". Quindi l'assessore all'istruzione Pellegrini ha parlato della scuola come "casa del sapere", mentre l'assessore ai lavori pubblici Sartori ha spiegato che "fin dalla progettazione sono stati scelti materiali naturali a basse emissioni".
Il dirigente dell'Istituto Amistadi ha portato i numeri della scuola primaria, che può contare su 65 bambini, in crescita rispetto allo scorso anno, la presidente Micheletti ha ricordato la storia della Scuola dell'Infanzia costruita sul finire dell'Ottocento con l'apporto di tutta la comunità, mentre la presidente della Federazione Ferrai ha spiegato come l'apertura di una nuova scuola rappresenti un grande investimento sui bambini che crescono.
La decisione di costruire una nuova scuola è frutto di un lungo percorso di pianificazione: i due plessi storici – la primaria e la scuola dell’infanzia Charitas – risalivano ai primi del ’900 e non rispondevano più agli standard energetici, di sicurezza e di funzionalità richiesti oggi. L’intervento ha consentito di razionalizzare e accorpare le due strutture, garantendo spazi adeguati e una gestione più efficiente, con benefici economici e ambientali.
Il nuovo edificio accoglie tre sezioni di scuola dell’infanzia e cinque classi di primaria. È realizzato su tre livelli (scuola materna e gli altri due scuola primaria): un piano terra in cemento armato e due piani superiori in legno a secco, con certificazione di qualità e sostenibilità secondo il protocollo ARCA. L’architettura dialoga con il paesaggio circostante: un corpo principale allineato alla strada e un secondo corpo orientato verso la pieve di San Vigilio, recuperando l’asse prospettico verso la vallata.
Grande attenzione è stata riservata alla salubrità degli ambienti interni. Il progetto è stato sviluppato secondo il rigoroso protocollo Biosafe®, che assicura aria pulita e monitoraggio costante di parametri come VOC, polveri sottili, umidità e CO₂. Sono stati scelti materiali bio-compatibili e finiture a bassissima emissione di composti organici volatili, mentre gli impianti garantiscono ventilazione e purificazione attiva. La scuola diventa così una vera “macchina di prevenzione primaria”, dove i bambini possono crescere e imparare respirando aria sempre sana.
Il totale del quadro economico finale è di 8,2 milioni di euro, l'importo dei lavori con la rinegoziazione è di 6,4 milioni di euro ed è frutto di un forte impegno pubblico e di una collaborazione tra più enti: Provincia autonoma di Trento con un contributo di circa 4 milioni di euro; Gestore dei Servizi Energetici (GSE) con circa 1 milione di euro, un contributo che ha premiato l’elevata efficienza energetica e la scelta progettuale all’avanguardia; Consorzio BIM Sarca Mincio Garda con complessivi circa 600 mila euro, tra contributi ordinari e proventi da canoni; risorse comunali completano il finanziamento. In fase di esecuzione sono stati ottenuti due certificazioni importanti: ARCA e Biosafe® appunto; l'edificio è in classe energetica A+ ed ha passato il Blower Door Test.
Il cantiere è stato realizzato dall’Associazione Temporanea di Imprese composta da DF Costruzioni srl, Nord Costruzioni srl, Macos srl e Grisenti srl. La direzione lavori è stata affidata a Nova Agenzia srl, la progettazione architettonica all’architetto Alberto Cristofolini, mentre la progettazione preliminare è stata curata dal Comune, con il responsabile del settore tecnico architetto Carmelo Capizzi.
Immagini e interviste a cura dell'Ufficio stampa
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