Giovedì, 10 Ottobre 2024 - 15:15 Comunicato 2741

L'Italia del tennis secondo l’olimpionico Musetti e i capitani Garbin e Volandri al Festival dello Sport
Il valore dello spirito di squadra in uno sport individuale

Nel giorno in cui la leggenda spagnola Rafael Nadal ha annunciato il ritiro dal tennis giocato, oggi al Festival dello Sport si è parlato soprattutto dello spirito di squadra in uno sport individuale, assieme alla medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi Lorenzo Musetti che, in video collegamento dal campo di allenamento, ha risposto alle domande del capitano della squadra italiana di Coppa Davis Filippo Volandri e della capitana della nazionale femminile Tathiana Garbin. L'evento era moderato dalla giornalista specializzata della testata rosa Federica Cocchi.
FESTIVAL DELLO SPORT FENOMENO ITALTENNIS Nella foto: Thatiana Garbin, Federica Cocchi, Filippo Volandri, Lorenzo Musetti da remoto [ Daniele Paternoster Daniele Paternoster - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Un Nadal che però prima di riporre in soffitta la racchetta farà la sua ultima apparizione ufficiale nella finale di Coppa Davis a Malaga dal 22 al 24 novembre prossimi, come ha evidenziato Volandri: "Se Rafa ha deciso di presentarsi a Malaga significa che è in grado di lasciare il segno e sarà altamente competitivo in campo. Sarebbe bello incontrarlo in finale. Si tratta del mancino più forte di sempre, che ha fatto la storia del tennis, ma che si è sempre distinto per il suo straordinario fair play, insegnando il senso di rispetto degli avversari e una cultura del lavoro e di dedizione che è stata d’esempio per tutti. Lui ha sempre affermato di non aver mai fatto sacrifici per il tennis, ma solamente alcune rinunce".
La parte iniziale dell’incontro in sala Depero, dal tema «Fenomeno Italtennis», ha dunque celebrato il fuoriclasse di Manacor, per poi approfondire lo straordinario momento del tennis azzurro, prima con Tathiana Garbin che ha raccontato il percorso di Sara Errani e Jasmine Paolini capaci con il sorriso, la generosità, la determinazione e una fase tecnica innovativa di mettersi al collo la medaglia d’oro nel doppio femminile ai Giochi a cinque cerchi di Parigi. Atlete che inizialmente dovevano collegarsi da remoto, ma entrambe in partita negli stessi orari.
"Mi piace usare una metafora floreale – ha descritto la capitana del team azzurro femminile – per descrivere il lavoro che abbiamo impostato con la Federazione e che ha coinvolto anche Sara e Jasmine. Lo sport del tennis è come una piantina, bisogna coltivarlo con pazienza, mai smettere di annaffiarlo e aspettare che arrivi il momento giusto per raccogliere i frutti. E Paolini ed Errani sono state bravissime a fare la propria strada a piccoli passi, con continui miglioramenti, fino a raggiungere una medaglia d’oro che ha segnato la storia. Due campionesse che si sono stimolate nel migliorare a vicenda. Sara insegnando a Jasmine a stare meglio in campo dal punto di vista tattico e sotto rete, la giovane toscana trasmettendo alla più esperta bolognese una seconda giovinezza e nuovi stimoli".
Con l’attuale numero 18 al mondo Lorenzo Musetti è stato in particolar modo affrontato l’argomento dello spirito di squadra, che si vive solo in poche occasioni in uno sport altamente individuale e individualistico come il tennis: "Quando indosso la maglia azzurra – ha precisato il campione toscano – riesco a tirar fuori sempre il massimo, per una questione di orgoglio, di voglia di rappresentare al meglio la mia nazione. Era successo lo scorso anno quando vincemmo la Coppa Davis ed è successo anche a Parigi. Basti pensare che ero atterrato nella capitale francese alle 11 del mattino dopo aver perso la finale nel torneo di Umago, in un buon momento di forma e alle 16 sono sceso in campo affrontando il beniamino di casa. Non è stato facile, ma ho trovato degli stimoli straordinari che poi mi hanno portato a vincere addirittura la medaglia di bronzo». Musetti si è poi soffermato sulla forza della squadra azzurra: «Siamo un gruppo fantastico, con atleti di alto livello e tanti giovani che stanno facendo qualcosa di incredibile come Italia. Penso che per il coach Volandri non sia nemmeno facile scegliere chi far scendere in campo. Io non vedo l’ora di tornare a Malaga per dare il mio contributo, sperando possa essere determinante per vincere la Coppa per la seconda volta e per divertirmi pure a fare il deejay nelle nostre serate in compagnia, visto che mi hanno attribuito questo ruolo. E dopo inizierà la stagione indoor, dove cerco di proseguire quanto fatto quest’anno, con la soddisfazione anche della semifinale ottenuta a Wimbledon, magari sognando l’impossibile, ovvero la qualificazione per le Atp Finals di Torino".
Finali di Coppa Davis che vedono fra i favoriti anche la nazionale detentrice italiana e che premiano un modello federale vincente, come ha precisato Volandri: "Il percorso impostato dalla Federtennis in questi anni è stato straordinario e intelligente. E’ stata attivata una sinergia che ha consentito al settore privato di tornare a fidarsi del settore pubblico. Un’unione di intenti e scambio reciproco che è risultato vincente, grazie anche alle risorse messe a disposizione della Federazione, che ha introdotto nuove figure professionali e nuovi progetti, come la cura del benessere con una parte di psicologia importantissima. Così sono stati curati tutti i dettagli e i risultati stanno arrivando".

(mb)


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