
Eppure nonostante tutto Kaiser Franz è stato l’emblema del coraggio, raccontando che le sue cadute sia in gara sia in allenamento si contano sulle dita di una mano. Uno sciatore perfetto, che iniziò a mettere gli sci a 4 anni ma a cimentarsi in discesa libera a 14 anni e che detiene il record di vittorie in discesa in Coppa del Mondo con ben 25 allori, conquistando inoltre ben 5 edizioni della Coppa di Cristallo di discesa libera, delle quali quattro consecutive dal 1975 al 1978, oltre al titolo olimpico nel 1976 ad Innsbruck e la medaglia d’oro ai mondiali in combinata nel 1974 a Sankt Moritz.
L’unico suo rammarico è quello di non aver vinto la Coppa del Mondo Assoluta: «Il regolamento di quel tempo non premiava gli specialisti. Ci andai vicino nella stagione 1974/1975, quella che vide trionfare l’italiano Gustavo Thoeni nel magico parallelo della Val Gardena battendo Ingemar Stenmark. Prima dell’ultima gara eravamo in tre a pari merito, ma io non avevo chance di battere quei due fuoriclasse fra i pali stretti, nonostante fossi reduce da ben 9 vittorie consecutive in discesa libera. Una Coppa che persi qualche settimana prima perdendo lo sci nella gara di Megeve. Se non fossi scivolato il sogno si sarebbe realizzato».
Fra le tante affermazioni Klammer vinse anche in Trentino e più precisamente nel dicembre 1975 a Madonna di Campiglio, quando la 3Tre si disputava su più specialità, avendo sempre grande rispetto per i suoi avversari, soprattutto quelli italiani della magica valanga azzurra. Su tutti sicuramente il vipitenese Herbert Plank, uno fra i suoi rivali più forti: «Herbert è anzitutto un amico, ma è stato un rivale di alto livello, un eccellente sciatore. Penso che la sua unica sfortuna è aver gareggiato negli anni in cui c’ero io, ma è riuscito comunque a battermi tante volte».
Sul capitolo sicurezza degli atleti, argomento scottante in questi mesi, Klammer ha evidenziato come si sia elevato soprattutto il fattore pericolosità: «Lo sci è cambiato molto rispetto ai nostri tempi. La velocità, la ripidità, l’imprevedibilità ci sono sempre stati, ma gli attrezzi attuali richiedono una fisicità superiore e non ammettono l’errore. Se io sbagliavo, potevo anche recuperare 50 centesimi. Ora non è più possibile. È comunque necessaria una riflessione da parte della Federazione Internazionale e delle aziende produttrici. Sono troppi gli infortuni».
Favoriti per la discesa delle prossime Olimpiadi? «Sulla Stelvio di Bormio non ci si improvvisa. Vincerà un atleta di alto livello come Paris, come Kriechmayr o Marco Odermatt».
Klammer è rimasto uno sportivo e da oltre dieci anni è un grande appassionato di golf. E anche nel golf gli è rimasta la frenesia dei colpi.