Martedì, 30 Aprile 2013 - 02:00 Comunicato 1138

Alla presenza dei presidenti Pacher e Dunrwalder, dell'assessore Mellarini e del presidente della Cooperazione, Schelfi
ISTITUZIONI IN VISITA AL CENTRO ALPENSEME DI TOSS DI TON

La zootecnia è un po' un simbolo del Trentino. Rappresenta la tenacia e la costanza necessarie per affrontare un duro lavoro, fra le asperità dei monti. Anche per questo oggi sono stati in molti ad accogliere l'invito del presidente dell'Associazione Allevatori del Trentino, Silvano Rauzi a visitare il Centro di fecondazione assistita Alpenseme, a Toss di Ton. E così, assieme ai presidenti della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher e di Bolzano, Luis Durnwalder, c'erano l'assessore provinciale all'agricoltura, Tiziano Mellarini, il presidente della Federazione trentina delle cooperative, Diego Schelfi, il sindaco di Ton, Sandra Webber, il presidente della Comunità di valle Sergio Menapace e molti altri ancora.-

"Il Centro di Toss è una realtà di portata internazionale - ha commentato il presidente Pacher - impiega professionalità estremamente qualificate e ha reso possibile una collaborazione a livello regionale particolarmente fruttuosa visto che questo specialissimo prodotto viene esportato praticamente in tutto il mondo. Se oggi siamo qui in molti, ciò sta a significare la grande attenzione che le istituzioni pongono verso un settore importante. Ma ciò che stiamo visitando è anche un esempio di quella ricerca applicata che è stata capace di generare rilevanti ricadute sul piano economico: una direzione che sta prendendo tutto il sistema della ricerca trentino".
In effetti il programma di fecondazione assistita - come aveva ricordato Rauzi agli ospiti - è finalizzato alla selezione genetica di animali che meglio si adattano alle zone alpine, ed è finanziato dalla Provincia autonoma di Trento. Trasferitosi a Toss nel 1998, il Centro è uno dei primi CFA funzionanti in Italia ed ancora attivi dove si produce, si lavora e si conserva il materiale seminale per la fecondazione delle bovine delle province di Bolzano e Trento. La proprietà e la gestione del Centro è della Federazione Allevatori di Trento ma il servizio viene effettuato per tutti gli allevatori della Regione. E' uno dei pochi esempi di collaborazione a livello regionale che va avanti ormai da più di 30 anni. Nel 1995 le Federazioni di Trento e Bruna di Bolzano hanno costituito il Consorzio SUPERBROWN per la gestione di un programma di selezione sulla razza Bruna. Superbrown, anche grazie alla consulenza scientifica dell'Università di Padova è oggi uno dei riferimenti mondiali per la selezione della razza Bruna ed il seme prodotto ad Alpenseme viene esportato in tutto il mondo.
Nato inizialmente per far fronte ad alcuni problemi di ordine sanitario legati alla diffusione coitale di alcune malattie del bestiame, con il passare degli anni il CFA è diventato il punto di riferimento tecnico ed organizzativo di tutte le attività di selezione del bestiame bovino.
Nel tempo il Centro di F.A. si è dotato di tutte le più avanzate e sofisticate attrezzature e tecnologie, indispensabili per garantire la qualità e la conservabilità del materiale seminale prodotto, fino ad arrivare all' applicazione di un Sistema Assicurazione Qualità che ha portato il Centro ad essere, primo in Italia, certificato secondo le normative ISO 9002, ora modificate in VISION 2000.
A seguito degli accordi tra la Federazione di Trento e le Associazioni degli Allevatori della Provincia di Bolzano, sanciti nel 1989 di concerto con i rispettivi Assessorati all'Agricoltura, il CFA ha assunto una dimensione regionale garantendo i servizi di produzione, stoccaggio e distribuzione del materiale seminale per le razze Bruna, Grigio Alpina, Pezzata Rossa e Rendena.
Con la nascita di SUPERBROWN (Consorzio tra la FPA di Trento e la Federazione razza Bruna di Bolzano per la gestione del programma di selezione sulla razza Bruna) Alpenseme ha allacciato rapporti anche con alcune Organizzazioni della Razza Bruna di Austria, Svizzera, Germania, Slovenia ed ora anche Stati Uniti con le quali si sono operati diversi scambi di materiale seminale e di esperienze nel settore della riproduzione animale.
Per gli allevatori della Provincia di Trento Alpenseme rappresenta anche un moderno centro-servizi per il rifornimento di materiale seminale e di azoto e per le varie attività collegate alla riproduzione animale.
A differenza di analoghe strutture in Italia, Alpenseme non è direttamente proprietario dei tori presenti al CFA. I riproduttori appartengono alle Associazioni di Razza che organizzano in proprio i programmi di miglioramento genetico dal punto di vista tecnico e si avvalgono del CFA per i servizi di produzione, stoccaggio e distribuzione del materiale seminale oltre che per il mantenimento dei tori destinati a rimanere in vita in attesa dei risultati della valutazione genetica.
Per Superbrown il 2012 è stato un anno particolarmente positivo sia sul piano tecnico che su quello economico. Sul fronte economico c'è stato un ottimo volume di vendite sia in Italia che all'estero (complessivamente 276.902 dosi). Sul piano tecnico la situazione è risultata interessante con la conferma ai massimi livelli di alcuni riproduttori di pregio (SB Mike e SB Poster su tutti) e con l'uscita di alcuni giovani tori genomici. Sono proseguite pure le attività di ricerca in collaborazione con l'Università di Padova con il progetto "Cowplus" ; lavori che hanno riguardato gli aspetti di trasmissibilità genetica di alcuni caratteri nella razza Bruna. In particolare il progetto ha proposto una ulteriore valorizzazione dei riproduttori sia per quanto riguarda l'attitudine casearia del latte, come anche per alcuni parametri che migliorano l'adattabilità delle vacche al sistema zootecnico della montagna.
Per quanto riguarda il programma di produzione di seme sessato ci si è avvalsi del laboratorio di lavorazione e separazione di Reggio Emilia che ha reso più agevole la produzione di materiale seminale sessato ed aumentato la variabilità di riproduttori a disposizione degli allevatori.
Nel 2012 Superbrown ha avviato alla prova di progenie n' 16 torelli caratterizzati da una buona variabilità genetica (11 padri e 6 nonni materni diversi) e da un elevato indice genomico medio (820 corrispondente a rank 96).

Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa -