Nella giornata odierna, presso la sala la Sala della Regina della Camera dei Deputati, alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e del presidente di INVALSI Roberto Ricci, sono stati presentati i dati delle rilevazioni INVALSI 2024, tenutesi in tutta Italia negli scorsi mesi di marzo, aprile e maggio.
A livello nazionale, le rilevazioni hanno riguardato oltre 2.400.000 studenti, con riferimento alle competenze in Italiano e Matematica per le classi II e V della Scuola primaria, III della Scuola secondaria di primo grado, II e ultimo anno della Scuola secondaria di secondo grado; per le classi degli ultimi anni dei diversi ordini e gradi, sono state indagate inoltre le competenze di lettura (reading) e ascolto (listening) in lingua Inglese. Gli alunni delle Primarie hanno affrontato le verifiche in modalità cartacea, mentre nelle Secondarie è stata utilizzata la modalità CBT (Computer Based Training). Per il secondo anno consecutivo, nel pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa nazionale (D.Lgs. n. 62/2017), le prove INVALSI hanno rappresentato requisito di ammissione all’esame di Stato al termine sia del primo sia del secondo ciclo d’istruzione.
“Le allieve e gli allievi degli istituti scolastici della Provincia autonoma di Trento hanno partecipato alle prove INVALSI con grande impegno e serietà, confermandosi anche per quest’anno tra le zone del Paese con più alta partecipazione alle rilevazioni” ha dichiarato la vicepresidente Gerosa. Gli alunni e studenti trentini interessati alle prove sono stati oltre 25.000, distribuiti sui cinque gradi di rilevazione, e in provincia si sono raggiunti i più alti tassi di copertura, sia del campione sia della popolazione, ed è stato uno dei territori in cui le prove si sono svolte con maggiore regolarità e senza particolari problemi organizzativi. Gli osservatori esterni coinvolti con il compito di garantire la corretta applicazione del protocollo di somministrazione delle prove sono stati oltre 120. In Trentino, inoltre, si sono svolte pure le prove al II anno (grado 10) dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), che hanno riguardato oltre 1.500 studenti.
Venendo agli esiti delle prove INVALSI 2024, già a partire dalla II primaria la scuola trentina evidenzia buoni risultati. I bambini e le bambine che raggiungono almeno la fascia base sono il 68% in Italiano e il 70% in Matematica (a fronte di una media nazionale del 67% per entrambe le prove). Sebbene il dato delle scuole trentine sia più alto rispetto a quello complessivo per l’Italia, si evidenzia però un calo provinciale della quota di alunni e alunne che sono riusciti a raggiungere almeno la fascia base: -6 punti percentuali in Italiano e -5 punti percentuali in Matematica rispetto al 2023.
Anche i risultati della V primaria si confermano complessivamente molto buoni in quasi tutte le prove. I bambini e le bambine che raggiungono almeno la fascia base in Italiano, similmente al dato nazionale, sono il 75% (-3 punti percentuali rispetto all’anno precedente) mentre sono il 67% in Matematica. Qui si assiste a un calo tra 2023 e 2024 (-7 punti percentuali) che porta il dato provinciale leggermente al di sotto di quello nazionale (Italia: 68%). Eccellenti i risultati d’Inglese: il 98% di alunni e alunne della PAT al termine della scuola primaria raggiunge il prescritto livello A1 in Reading (Italia: 95%), ovvero quasi la totalità, e il 93% in Listening (Italia: 86%).
L’elevato risultato della scuola trentina diviene più evidente al crescere dei gradi scolastici, in particolare per la Matematica. Nella prova di Italiano della III secondaria di primo grado il 65% degli studenti e delle studentesse raggiunge i traguardi (ossia si attesta almeno al livello tre nella scala INVALSI). Tale quota raggiunge il 67% in Matematica (la media nazionale resta al 56%), confermandosi anche per quest’anno la zona con i punteggi più elevati del Paese. Sempre eccellenti, tra i migliori in Italia, i risultati d’Inglese: l’88% degli studenti e delle studentesse raggiunge il prescritto livello A2 nella prova di Reading (82% per l’Italia) e l’81% in quella di Listening (68% per l’Italia), sostanzialmente in linea con il 2023.
Nelle prove della II secondaria di secondo grado il 75% degli studenti e delle studentesse, contro il 62% a livello nazionale, raggiunge i traguardi in Italiano. In Matematica è il 74% la quota di studentesse e studenti della PAT a raggiungere i traguardi (il 27% raggiunge addirittura il livello 5, ovvero oltre uno studente/una studentessa su quattro, dato più alto di tutta Italia) a fronte di una media nazionale del 55%.
Per l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado nella prova d’Italiano gli allievi trentini e le allieve trentine conseguono uno dei risultati più elevati d’Italia; infatti, il 69% raggiunge i traguardi previsti (+2 punti percentuali rispetto all’anno precedente), a fronte del 56% a livello nazionale. In Matematica il 72% degli studenti e delle studentesse raggiunge almeno il livello 3 (valore stabile con il 2023) mentre a livello nazionale ciò avviene solo per il 52% degli studenti e delle studentesse. Sempre eccellenti i risultati d’Inglese. Il 69% degli studenti e delle studentesse raggiunge il livello B2 in Reading, come per lo scorso anno, mentre in Italia solo il 58%; nella prova di Listening, il livello B2 viene conseguito dal 66%, +1 punto percentuale, mentre in Italia dal 44%.
Infine, anche nel 2024 è stato misurato il numero di studenti e studentesse che terminano la scuola secondaria di secondo grado in condizioni di dispersione scolastica implicita, ossia con risultati molto bassi in tutte le discipline testate. Ancora una volta la scuola trentina si rivela tra le più inclusive poiché evidenzia la percentuale più bassa a livello nazionale: 1,2% (-0,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente), contro una media nazionale del 6,6%. A fronte dell’ottimo risultato in termini del minore tasso di dispersione scolastica implicita del Paese, la provincia di Trento è anche tra i territori con le più alte quote di allievi e allieve eccellenti (resta stabile al 22% a fronte di una media nazionale del 15,1%).
La vicepresidente Gerosa ha accolto come stimolo i dati pubblicati: “Per quanto riguarda la scuola primaria pur essendo i differenziali rispetto alla media nazionale non rilevanti, i dati degli ultimi anni evidenziano che questo grado di scuola ha necessità di una particolare attenzione. Le imminenti immissioni in ruolo nella scuola primaria sono un primo intervento che potrà certamente costituire una base per consolidare la continuità didattica ed avviare un percorso pluriennale di rafforzamento della scuola, che ha quale suo scopo primario quello di garantire le competenze di base dei futuri cittadini. Dopo aver analizzato i dati generali, ritengo siano necessarie delle azioni puntuali e per questo chiederò ad Iprase, che può vantare all’interno del Comitato tecnico scientifico anche la presenza del Presidente Invalsi Roberto Ricci, di avviare un piano di lavoro funzionale a utilizzare i dati sulle prove standardizzate, interni alle singole scuole, come base per azioni di miglioramento di tutta la didattica.Al contempo l’impegno va anche nella direzione di sostenere uno dei punti di forza del sistema scolastico trentino rappresentato daglialti livelli di equità e di inclusione.”