Ci sono l'ebrea ultraortodossa, la musulmana, la drusa, la cristiana; ci sono storie diverse che si intrecciano, e che hanno come comun denominatore l'impegno in favore del dialogo, in una terra bella ma aspra, contesa, lacerata. Impegno tantopiù difficile perché portato avanti da donne in un contesto sociale e culturale che - in Medio Oriente come altrove - spesso non assegna loro il ruolo di protagoniste.
L'esperienza delle "donne per la pace" parte da questo: la volontà condivisa di confrontarsi, ridurre le distanze, di costruire ponti che sono anche progetti concreti, ad esempio un centro sociale a Lod, città difficile, con indicatori di disagio fra i più alti in Israele, ma anche un documentario come questo, che racconta una scommessa resa possibile proprio dal Trentino, che si è proposto come luogo al tempo stesso neutrale e coinvolto. E' partito infatti dall'assessorato alla solidarietà internazionale della Provincia, quattro anni fa, l'input a Hedva Goldchmidt, produttrice cinematografica e moglie di Gilad, affinché provasse a mettere assieme un team di donne di diversa provenienza, disposte a lavorare sui temi della riconciliazione e del dialogo.
Una sfida difficile, concretizzatasi in due diverse edizioni di Officina Medio Oriente ma poi proseguita naturalmente in Israele, un'esperienza che, si augurano le sue promotrici, deve avere un effetto moltiplicatore, facendo "uscire allo scoperto" un numero sempre maggiore di donne. E di uomini.
Presenti alla serata di ieri anche Pierino Martinelli di Fondazione Fontana, che ha ricordato come l'approccio delle donne ai problemi a volte sia vincente proprio perché parte dalla vita vissuta piuttosto che dai "massimi sistemi", ovvero dai problemi concreti che ognuna di esse deve affrontare a partire dalla famiglia, dall'educazione dei figli, dall'ambiente sociale di riferimento, e Roberta Bonazza, che ha illustrato il percorso dell'edizione 2013 del festival "Mistero dei Monti", il cui titolo suggestivo, "Da Heidi alla Luna" richiama un ponte ideale fra tradizione (incarnata dal celebre cartone animato giapponese) e proiezione verso il futuro, che si concretizza in tutta una serie di incontri letterari, filosofici, scientifici, di appuntamenti e mostre alla scoperta dell'ambiente.
Presentata ieri sera sempre a Campiglio, alla sala della cultura del Centro Rainalter, anche la mostra fotografica di Giorgio Salomon "Donne in medio Oriente", dedicata ad alcuni dei tanti paesi toccati dal fotografo, fra cui la Siria, organizzata dal Comitato Trepetre e dedicata in particolare alle donne. Il percorso fotografico è visitabile fino al 18 agosto, tutti i giorni, con il seguente orario: 10.30-12.30, 16.30-19.30.
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