Accoglienza. Uno dei presupposti di CamminaSCUP era l’attivazione delle organizzazioni di servizio civile del territorio. È stato bello vedere che alcune di loro si sono attivate fattivamente per accoglierci ed altre hanno manifestato la loro vicinanza.
Buffet. In un modo o nell’altro tutte le tappe si sono concluse con almeno qualche bevanda, quando non con un vero e proprio spuntino. È bello rifocillarsi dopo una fatica ma soprattutto è bello essere accolti da chi ti aspetta quando arrivi.
Chi ha fatto il servizio civile. È stato stupendo scoprire qua e là persone che avevano fatto il servizio civile e ne serbavano un ricordo vivo: la titolare della torrefazione di Zambana vecchia, la barista del circolo Acli di Palù, l’operatore di Valle aperta e tanti altri. Il servizio civile che innerva la società.
Chilometri. CamminaSCUP ha percorso in tutto 113 km. Un giro ad anello attorno alla città di Trento. È stata una lunga camminata suddivisa in sei tappe, un impegno sopportabile per tutti, quasi una staffetta tra tutti quelli che si sono avvicendati.
Comunicazione. È stato davvero importante che quanto accadeva in CamminaSCUP venisse rilanciato sui social e su Internet. L’avventura è stata vissuta anche da chi era rimasto a casa. E chi camminava lo ha fatto portando con sé tutti gli altri.
Credenziale. Sembra banale ma alla fine è un pezzo del cammino: il timbro alla fine della tappa percorsa è una sorta di vidimazione della mia esperienza. E la mia 'credenziale' è lì a ricordare tutto quello che ho vissuto.
Incontri. È stato bello ricevere il saluto di chi si incontrava sul cammino. È stato piacevole fermarsi a fare quattro parole o a chiedere indicazioni. È stata una sorpresa incontrare il presidente della Provincia alle Piramidi di Segonzano e avere il suo saluto.
Obiettivi. CamminaSCUP ne aveva ma certamente tutti coloro che hanno camminato avevano il loro personalissimo obiettivo. La speranza è che tutti lo abbiano raggiunto. Io sono sicuro di sì!
Organizzazione. Ovviamente è stato fondamentale (e impegnativo) preparare il tutto e far funzionare la macchina organizzativa. La “ciliegina sulla torta” sono stati i pit stop, i punti di sosta sapientemente predisposti con i simboli di SCUP, che sono diventati dei veri riferimenti e delle ambientazioni azzeccatissime per unire il cammino al servizio civile.
Panorami. Abbiamo visto angoli di Trentino poco noti, visuali inedite, particolari sconosciuti ai più. È stato bello scoprire il territorio, vederne le bellezze, conoscere l’ambiente in cui viviamo.
Partecipanti. Alla fine sono state 125 le persone che hanno preso parte ad almeno ad una tappa. Cinque di loro le hanno fatte tutte (ed hanno ricevuto un riconoscimento alla fine). Numeri confortanti, che dicono il bisogno di stare insieme, di rincontrarsi, di socializzare.
Preparazione. Quanti dubbi sulla risposta che avremmo avuto, quanti patemi sulla responsabilità che ci andavamo ad assumere, quante preoccupazioni sui tanti aspetti organizzativi! C’è voluto un pizzico di follia per buttarsi nell’avventura. Ma ne è assolutamente valsa la pena.
Relazioni. CamminaSCUP è stato un formidabile esperimento di 'team building': camminare insieme vuol dire fare gruppo, aiutarsi (per esempio se uno rompe lo scarpone), aspettarsi, condividere, giocare, chiacchierare.
Sentieri. Abbiamo toccato con mano la ricchezza della rete sentieristica del Trentino. In ogni tappa ci sarebbero state 6-7 diverse soluzioni di percorso. E abbiamo potuto vedere che si tratta di sentieri e strade forestali manutenuti, puliti, percorribili. Non è poco.
Tempo. Le previsioni per la settimana non erano le migliori e in effetti nuvole in cielo ce ne sono state tante. Ma abbiamo preso la pioggia solo per pochi minuti durante la prima tappa. Per il resto, molto sole, bel caldo, nuvole ma niente precipitazioni.
Ci riproveremo? Direi proprio di sì. Avrete nostre notizie!