I tecnici provinciali hanno messo in luce le diverse iniziative di gestione dei grandi carnivori presenti in Trentino ed in particolare degli orsi che, secondo l’ultimo monitoraggio genetico, sono pari a un centinaio di adulti. La Provincia autonoma di Trento - lo ricordiamo - fornisce in comodato d’uso gratuito le recinzioni elettriche e finanzia l’acquisto di cani da guardiania a difesa del bestiame. Sono inoltre in fase avanzata di sostituzione i bidoni anti-orso nei centri abitati dei territori a più alta presenza di plantigradi, mentre proseguono attraverso diversi canali le iniziative di comunicazione e informazione.
Di fronte alla presenza di esemplari problematici - è stato spiegato - l’Amministrazione segue quanto previsto dal Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali), con il radiocollaraggio, le dissuasioni e infine la rimozione. Proprio in tema di abbattimento e captivazione degli orsi confidenti, la Provincia ritiene che le due misure siano equivalenti. Sarà la Corte di giustizia europea a pronunciarsi in merito.
“La situazione che voi state vivendo è del tutto simile a quella che stiamo affrontando noi nel Dipartimento di Ariège - ha spiegato il direttore generale servizi Francis Dejean -. Grazie a questo incontro abbiamo potuto approfondire l’esperienza locale di gestione e di tutela delle attività economiche e sociali nei territori del Trentino. Faremo tesoro di quanto abbiamo appreso qui, mettendo in cantiere le necessarie azioni per informare e proteggere. La creazione di una sinergia tra le regioni che vivono queste problematiche è estremamente importante”.
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