
L’Agenzia provinciale delle foreste demaniali gestisce 9 foreste demaniali che coprono una superficie di circa 11.000 ettari, con 368 unità immobiliari e oltre 120 chilometri di strade forestali. La gestione delle foreste si è intensificata a partire dal 2018, anno in cui la tempesta Vaia e l’avvio dell’epidemia da bostrico hanno causato ingenti danni ai boschi trentini. In risposta a tali emergenze, il settore vivaistico è diventato una priorità strategica, con l’obiettivo di rimboschire le aree colpite e di restituire vigore al patrimonio forestale del Trentino. Particolare attenzione è rivolta al compendio di S. Giorgio a Borgo Valsugana, dove vengono svolte attività di formazione nel campo delle utilizzazioni forestali e di vivaistica forestale, insieme al centro del Casteller a Trento.
La maggior parte degli interventi viene eseguita con personale proprio dell’Agenzia, che conta 55 operai forestali. Questo approccio consente di mantenere sotto controllo i costi, che vengono gestiti direttamente all’interno del bilancio dell’Agenzia.
“Anche se gli ultimi anni hanno visto un’importante entrata derivante dalla vendita del legname, il settore forestale si trova a fronteggiare un'importante riduzione del 'capitale legnoso'. Il prelievo forzoso, resosi necessario dopo i danni della tempesta e l’infestazione del bostrico, ha ridotto significativamente il volume legnoso disponibile per il futuro. Questo comporta inevitabilmente una perdita in termini di valore, con effetti negativi sul patrimonio forestale che dovremo affrontare nei prossimi anni”, ha aggiunto l'assessore Failoni. In particolare, le foreste di Paneveggio e Cadino in Val di Fiemme, nonché quelle di Valsorda e Valzanca nel Vanoi, sono state gravemente danneggiate, e il pesante prelievo di legname ha inciso anche sulle celebri “foreste dei violini”, rinomate a livello internazionale per la qualità del legno.