
Quella di domenica è stata un vera e propria festa di comunità, iniziata dopo il saluto della presidente Antonia Creazzi, con l'inaugurazione di una mostra fotografica che ripercorre le tappe più significative di questa storia comune. Un percorso che continua ancora oggi, da poco lasciata alle spalle l'emergenza pandemia, e che trova un nuovo impulso "nel bisogno di socializzazione, di riprendere quelle relazioni sospese e interrotte - ha affermato don Marco Saiani, vicario del vescovo - L'oratorio è un luogo non solo di divertimento, ma anche di cultura, è il luogo di ascolto e di servizio, un luogo di accoglienza e di inclusione, di educazione alla vita". Il sindaco Ivano Fracchetti ha poi ribadito "di essere qui per sostenere questa bella associazione, per dare continuità a questo progetto al quale, in tempi passati e con modalità diverse, anch'io ho vissuto e partecipato". Alla celebrazione hanno partecipato il parroco don Luigi Amadori e don Giampaolo Tomasi prima di dare il via alla grande festa collettiva che ha coinvolto tutte le realtà associative di Sabbionara.
L’oratorio di Sabbionara fu inaugurato nel 1922 con 50 soci del circolo giovanile “Virtus”. Il salone teatro venne molto utilizzato specie dalla Filodrammatica e dai gruppi parrocchiali di azione cattolica. Nel 1952 si cercò di avviare l’esperienza del cinematografo come ad Avio. Nel 2004 si approvò il progetto di restauro totale dell’edificio: i lavori iniziati nel 2006 si sono conclusi nel 2008 ed hanno consentito di restituire alla comunità le sale di incontro e un teatro moderno e funzionale di 120 posti.