Domenica, 09 Ottobre 2022 - 18:37 Comunicato 3156

Super degustazione per una chiusura col botto
Dimenticati in cantina, quando il Trentodoc ha molti anni sulle spalle: promossi

Dimenticati in cantina, ovvero “La longevità del Trentodoc e la sua evoluzione”. I degustatori hanno concluso una fortunata edizione del festival presentando a Palazzo Ocse sei etichette Trentodoc Riserva fuori commercio, ovvero Altemasi Graal, Piancastello Endrizzi, Quore Letrari, Methius Riserva, Madame Martis e Cesarini Sforza Aquila Reale.
Attorno ad un tavolo tutto il meglio della sommelleria con la stella di Gabriele Gorelli, unico Master of Wine italiano e Stefano Berzi, Valentino Tesi, Simone Loguercio, Roberto Anesi, Maurizio Dante Filippi, rispettivamente Migliori Sommelier d’Italia Associazione Italiana Sommelier 2021, 2019, 2018, 2017 e 2016.

TRENTODOC TASTING Dimenticati in cantina. La longevità del Trentodoc e la sua evoluzione Nella foto: Stefano BERZI, Simone LOGUERCIO, Gabriele GORELLI, Roberto ANESI, Maurizio Dante FILIPPI, Valentino TESI Trentodoc Festival Palazzo OCSE Trento, 9 ottobre 202 [ MATTEO RENSI Archivio Ufficio St MATTEO RENSI Archivio Ufficio Stampa ARCHIVIO UFFICIO STAMPA PAT]

Ma come si comporta dunque un Trentodoc lasciato, anzi dimenticato, in cantina? Contravvenendo alla nota regola, noi qui sveleremo il finale. Al termine della degustazione giudizio unanime: si comporta benissimo e potrà farsi trovare pronto per chi volesse stapparlo ancora più in là. Detto che in degustazione c'era una selezione di annate dal 2007 al 2012, la lettura finale della prova la affidiamo al Master of Wine, Gabriele Gorelli: “In questa edizione del Festival abbiamo sviluppato tanti concetti, abbiamo verificato la possibilità di degustare Trentodoc in tutte le occasioni e oggi sonderemo la capacità di evoluzione. Abbiamo fatto il punto su questi vini che hanno qualche anno sulle spalle, minimo dieci, tanto tempo di permanenza sui lieviti e sono stati in un ambiente particolarmente protettivo per lungo tempo”, osserva.
Gorelli prosegue nella sua spiegazione: “La teoria vuole che si aspetti lo stesso tempo che è passato dal tiraggio alla sboccatura, da questa alla degustazione. In pratica se questi Trentodoc sono stati 60 mesi sui lieviti, dalla sboccatura in poi passano altri cinque anni per poterne godere appieno. E oggi abbiamo testato come metodo di produzione e territorio facciano la differenza".
Trentodoc Festival, nato da un’idea dell’Assessorato all’agricoltura della Provincia autonoma di Trento, è organizzato dall’Istituto Trento Doc e da Trentino Marketing, in collaborazione con il Corriere della Sera. La direzione scientifica è del vice direttore del Corriere della Sera Luciano Ferraro.

(gt)


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