"Siamo molto interessati agli esiti di questa nuova visita - ha detto l'assessore Ferrari nel porgere il benvenuto ai suoi ospiti - perché siamo convinti che la cooperazione allo sviluppo debba produrre delle ricadute sul piano delle relazioni internazionali, su quello umanitario ma anche sul versante economico. Ciò in particolare in un periodo come questo, di forte crisi anche per noi in Europa e in Trentino. Ben vengano quindi le collaborazioni che coinvolgono soggetti privati, che ci aiutano ad aprire il nostro territorio e a stringere alleanze, nell'interesse reciproco. Siamo inoltre interessati ad approfondire l'interscambio di studenti e di conoscenze sul piano della formazione scientifica, che continueremo ad appoggiare in questa legislatura".
L'assessore Dallapiccola a sua volta ha sottolineato come il ruolo del suo assessorato riguardi soprattutto il "cosa fare", gli aspetti anche tecnici della collaborazione con la Palestina. "Siamo a conoscenza degli scambi avviati con l'istituto di San Michele - ha detto l'assessore - cosa che ci fa molto piacere. Se poi si possono aprire altre piste, come quelle che state individuando in questi giorni, siamo pronti a dare il nostro sostegno".
Nella scorsa legislatura fra Trentino e Palestina si è sviluppato un intenso programma di relazioni sia sul piano diplomatico che della cooperazione allo sviluppo. Sono stati anche siglati due Protocolli d'intesa, il primo nel luglio del 2011 e il secondo lo scorso marzo durante una visita a Ramallah dell'allora presidente Alberto Pacher. Una decina anche le associazioni di volontariato trentine che operano in quel contesto con iniziative che riguardano la cooperazione economica, l'interposizione pacifica nei conflitti e l'interscambio culturale.
Al centro di questa visita però alcuni progetti di partnership economica. Il primo riguarda la Cooperativa agraria di Riva del Garda, che produce l'olio dop trentino, una produzione territoriale di grande qualità. La Palestina, a sua volta, è la terra dell'olivo. Da parte palestinese l'interesse è a migliorare la qualità delle sue produzioni e le campagne di marketing, con il sostegno del know how trentino. Da parte trentina, quello di promuovere il proprio ruolo all'estero, utilizzando i canali internazionali della Palestina. Quindi una reciprocità di interessi, che investe anche l'altro settore al centro della visita, quello della produzione di melograno. La Dolomiti fruits di Nanno è interessata infatti alla lavorazione di questo prodotto, che sta avendo un successo crescente anche sui mercati europei. Il Trentino non coltiva melograni, mentre la Palestina ha avviato un piano per piantare 100mila nuove piante sul suo territorio. Di nuovo, dunque, interessi che si incontrano.
"Vogliamo estendere la cooperazione con il Trentino - hanno spiegato i membri della delegazione palestinese nel corso della visita di stamani - anche con il sostegno dell'Unione europea. Abbiamo anche la collaborazione di Usaid, e nel prossimo futuro vorremmo inviare una delegazione di tecnici per studiare l'esperienza del credito trentino".
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