
Anthony Genovese ha condiviso la sua esperienza di "saltimbanco con consapevolezza" che lo ha portato a lanciare Il Pagliaccio di Roma (due stelle Michelin), simbolo di una cucina che intreccia tecnica francese, radici italiane e suggestioni orientali. Lo chef di Azotea di Torino, Alexander Robles, che mette "l'anima in ogni piatto, perché è questo che rende la gente soddisfatta", ha portato al festival la magia della cucina nikkei, nella quale Perù e Giappone si incontrano in un linguaggio del gusto che non ha confini. Infine, ma non ultimo per ispirazione e slancio creativo, Giovanni Tava con il suo progetto "Uova di Montagna" grazie al quale ha "costruito un paradiso intorno alle galline" - ha testimoniato come la sostenibilità e la qualità possano convivere in un allevamento in alta quota, dando valore alla natura e alle tradizioni trentine.
L’incontro, che si è concluso con uno show cooking di Alexander Robles e un momento di degustazione per il pubblico, è stato parte dei Cook Tales, il format curato dalla redazione di Cook del Corriere della Sera. Lo chef ha realizzato un piatto con ciambelline picaronas di zucca e patate dolci, filetti di salmerino - in omaggio al Trentino - e mais chulpi, con salsa di lugma, zenzero, peperoncino sedano, cipolla, coriandolo, guarnito da una particolare menta delle Ande. Un’occasione, accompagnata da un calice di Trentodoc, per coniugare un piatto d’autore con la qualità che contraddistingue le bollicine di montagna, in un legame di meraviglia con la nostra terra.
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera.