Sabato, 11 Ottobre 2025 - 14:26 Comunicato 2933

Cicchetti e Sabatini, emozioni Mondiali

“Non c’è uno sport olimpico e uno paralimpico, c’è solo lo sport”. Cosi il giornalista della Gazzetta, Claudio Arrigoni, ha aperto l’incontro di oggi alla Filarmonica con due stelle dell’atletica azzurra protagoniste ai Campionati Mondiali di Atletica paralimpica di Nuova Delhi: Marco Cicchetti e Ambra Sabatini.
In India la squadra italiana ha raggiunto un risultato storico, piazzandosi all'ottavo posto nel medagliere. Sono state 11 le medaglie azzurre: sette ori (un record per la delegazione azzurra), un argento e tre bronzi. Fra le medaglie, l'oro di Ambra Sabatini (100m) e il doppio oro di Marco Cicchetti (lungo e 200m), che si è aggiudicato anche il bronzo nei 100m.
CICCHETTI, LEGNANTE E SABATINI: I CAMPIONI SIAMO NOI Nella foto: Marco Cicchetti, Ambra Sabatini [ Michele Lotti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Al Festival dello Sport di Trento le due stelle azzurre, accolte da un lunghissimo applauso, hanno mostrato orgogliosamente al pubblico le medaglie conquistate, ma hanno portato soprattutto le emozioni dell’avventura Mondiale: il desiderio di riscatto di Ambra Sabatini dopo la caduta ai Giochi di Parigi a pochi metri dal traguardo e la voglia di superarsi di Marco Cicchetti, che nella conquista del triplo podio ha stabilito ogni volta il nuovo record europeo.
Sabatini, regina nei 100m in India, è quindi tornata al posto che le spetta. Era la favorita quale titolare del record del mondo sui 100m (atlete con amputazione transfemorale, sopra il ginocchio, a una gamba). “Al Mondiale – ha raccontato l’atleta delle Fiamme Gialle – avevo tanta voglia di riscatto per la caduta di Parigi e volevo vincere l’oro. Le aspettative erano alte, avevo lavorato bene. Nei 100 ero nel pieno delle mie forze e mi sono presa questa vittoria.” “Los Angeles 2028 – ha aggiunto Sabatini – è il grande obiettivo, mi aspetto di salire sul gradino più alto del podio nel lungo e nei 100.”
Cicchetti, nato con una malformazione al piede (piede torto congenito), è un altro asso della squadra italiana in vista dei Giochi USA. “In India – ha raccontato – la forza del gruppo è stata fondamentale, ha creato una serenità e una sicurezza che mi hanno permesso di sciogliermi e di essere sempre sull’obiettivo.” “Lo sport – ha poi spiegato – è un ottimo strumento di miglioramento personale. Mi ha aiutato a fare un percorso interno che ha giovato alla mia vita anche fuori dalle competizioni.”
Prevista sul palco ma assente al Festival, però giustificatissima (un problema di salute), Assunta Legnante, “La collezionista di ori”, come ha titolato la Gazzetta nell'articolo di Claudio Arrigoni dopo i successi ai recenti Mondiali. La capitana della squadra azzurra è salita sul tetto del mondo per la sesta volta nel getto del peso, conquistando anche l'argento nel disco. “Una figura sempre presente”, l’ha definita Cicchetti. “La mamma di tutti noi”, ha rilanciato Sabatini.

(ac)


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