Ogni anno Ciak Junior coinvolge migliaia di studenti delle scuole medie e superiori nel mondo. I ragazzi, supervisionati dai fratelli Francesco e Sergio Manfio de Gli Alcuni (ideatori del progetto e, rispettivamente, produttore esecutivo e regista dei film), prendono parte a tutte le fasi produttive del cortometraggio: dalla scrittura del soggetto alla recitazione, fino alle riprese. Il progetto “Ciak Junior – Il cinema fatto dai ragazzi”, giunto alla 31esima edizione, fa parte delle attività del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso dal MiC-Ministero della Cultura e MiM-Ministero dell’Istruzione e del Merito.
In ogni puntata di Ciak Junior si accompagna la troupe che entra in classe per conoscere i ragazzi che hanno scritto la storia per il cortometraggio. Assistiamo poi alla scelta degli interpreti per i vari ruoli, seguiamo ciò che accade nel backstage insieme ai compagni di classe che vengono inviati a seguire le fasi preparatorie del film, scopriamo in che modo i ragazzi realizzano il trailer del loro cortometraggio, andiamo a zonzo nelle zone più caratteristiche della loro città… Non manca una divertente rubrica, “Trova l’errore”, che invita gli spettatori a individuare la scena sbagliata che è stata inserita nel cortometraggio.
Domenica 13 agosto tocca a “Empatia in provetta”, scritto e interpretato da un gruppo di studenti dell’Istituto Artigianelli di Trento. Un professore propone ai propri studenti un semplice test, grazie al quale è possibile individuare chi è stato “contaminato” da un virus che porta a galla le emozioni. La solitudine di Sara, la prima della classe, è uguale a quella di Riccardo, che a scuola non va per niente bene. Alex si sente solo, e confessa che il disagio e la solitudine provati durante il lockdown non sono ancora andati via. Francesca e Gabriele invece si rendono conto che la sensibilità e la disponibilità nei confronti degli altri sono qualità che li accomunano, e di cui non si devono affatto vergognare. Nel backstage: una delle studentesse ci conduce a visitare l’Istituto Artigianelli, spiegandone le peculiarità. Tra queste il fatto che non ci siano le campanelle – gli studenti devono organizzare il proprio tempo all’interno della scuola – e che nelle aule non ci siano cattedre, per facilitare i lavori di gruppo dei ragazzi. Nella scuola non ci sono nemmeno le sezioni, perché ogni studente ha il proprio percorso, e sono gli studenti stessi a pulire le aule.