Venerdì, 13 Ottobre 2023 - 15:41 Comunicato 2925

Ceccarelli e Tilli, confronto tra due sprinter da 60 e lode

A marzo si è preso la responsabilità di “stampare” sul traguardo dei 60 metri europei di Budapest un mostro sacro come Marcel Jacobs. Già, Samuele Ceccarelli ha nella propria falcata tutta l'esplosività e la freschezza di quella generazione Z che lo sprinter incarna a pieno titolo. Proprio Ceccarelli, affiancato da una leggenda della velocità in pista come Stefano Tilli che, oltre ad aver vinto a sua volta i 60 metri agli europei nel 1983 è stato detentore del record mondiale dei 200 indoor, ha parlato del presente e del futuro della specialità. Samuele, classe 2000, toscano di massa, ha ammesso che, nemmeno un anno fa lo, conoscevano in pochi: “Debbo dire che in questo periodo mi sto conoscendo meglio anche io. Ho fatto atletica solo dai 16 anni in poi, prima praticavo il karate. La corsa mi ha dato tanta soddisfazione, in questi mesi sono salito di condizione in modo graduale, l’europeo non era nemmeno immaginabile fino a poco tempo fa. La prima gara indoor, ad Ancona, è stata anche la prima volta in cui mi sono trovato a fianco di un campione olimpico come Jacobs. In batteria mi sono messo in gioco senza pensare a chi avevo vicino. Ho corso concentrato su me stesso, quasi indossando il paraocchi. Oggi ho ancora la stessa 'fame' di quando ho iniziato ”.
Nella foto: Stefano TILLI, Samuele CECCARELLI, Andrea BUONGIOVANNI, pubblico in sala [ Michele Lotti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Stefano Tilli ha detto di “aver apprezzato lo stile di corsa “italiano” di Ceccarelli: “Molti allenatori hanno voluto ispirarsi ad altre tecniche, anche sbagliando. Samuele non alza tanto il piede di terra durante lo sforzo”. Quanto può valere Ceccarelli sui 100 metri? “Il 2 giugno a Firenze mi sono cimentato sulla distanza con i più veloci al mondo. Esperienza fantastica, ho ancora i brividi adesso con la felpa indossata, a pensarci. Per scendere sotto i 10 secondi, serve corsa e tempo per arrivarci”. Tilli ha aggiunto che i 60 metri ed i 100 metri hanno poco a che fare, gare del tutto diverse: “Sono i 40 metri finali che necessitano di stimoli particolari, quelli che devono arrivare dal cervello. Serviranno impegno costante e fatica”. Tra i due sprinter sul palco del Festival dello Sport si è svolta anche una sfida di riflessi con tanto di quiz al pulsantone. Molto veloci e altrettanto simpatici. Applausi non rituali.

(gt)


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