Martedì, 26 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 810

Al Castello di Trento una mostra fotografica d'epoca dal 29 marzo al 30 giugno
BUONCONSIGLIO IN BIANCO E NERO

Dal 29 marzo al 30 giugno le fotografie storiche dell'archivio del museo ripercorre la storia del castello dalla fine dell'Ottocento al secondo dopoguerra. La mostra "Buonconsiglio in bianco e nero: scatti d'epoca raccontano il Castello" raccoglie alcuni scatti del giovane fotografo trentino Giovan Battista Unterveger assieme ad una cinquantina di fotografie d'epoca.-

La figura del fotografo nasce intorno alla metà dell'Ottocento: i primi fotografi erano visti con sospetto e avevano l'obbligo di lavorare al fianco di un chimico per ottenere la licenza per fotografare. E' in questo clima di diffidenza che il giovanissimo trentino Giovan Battista Unterveger si mette al servizio del fotografo prussiano Ferdinando Brosy: girando Austria e Germania carpisce i segreti della professione, tanto da aprire nel 1854 il primo studio fotografico a Trento. I primi tempi non furono facili, nel 1855 a Pergine il giovane fotografo trentino fu costretto a lasciare il paese perché fu minacciato da alcune persone.
La mostra "Buonconsiglio in bianco e nero: scatti d'epoca raccontano il Castello" raccoglie alcuni scatti di Unterveger assieme ad una cinquantina di fotografie d'epoca; un corpus di fotografie originali e ingrandimenti raccontano la storia del castello dalla fine dell'Ottocento fino al secondo dopoguerra. Guardandole il visitatore potrà scoprire che, per esempio, negli anni Trenta del Novecento alcuni cervi vivevano nel giardino del Magno Palazzo, oppure ammirare le rudimentali impalcature in legno del restauro del 1911 dello sporto esterno di Sala Udienze, ed ancora scoprire che sulla facciata interna di Castelvecchio vi erano, fino al 1930, alcuni affreschi settecenteschi di Domenico Zeni, poi strappati, ora conservati nei deposti del Museo.
In mostra anche alcune fotografie fatte nel 1905 dai fratelli Alinari di Firenze e dedicate alla città di Trento. Nelle sale del castello alcuni pannelli metteranno poi a confronto, grazie agli scatti d' epoca, gli allestimenti di un tempo con quelli attuali.
L'Archivio Fotografico del Museo ha come soggetto principale il Castello del Buonconsiglio: le vicende del manufatto vengono ripercorse attraverso una ricca documentazione fotografica che ne attesta la storia come monumento dalle forti connotazioni iconiche e simboliche, ma anche come sede istituzionale variamente destinata nel corso del Novecento: da comando militare, caserma, carcere, residenza commissariale, durante gli anni della grande guerra, a Museo Nazionale (1924) e quindi a Museo Provinciale d'Arte (1974). Le stagioni dei grandi restauri del Buonconsiglio e della trasformazione di quest'ultimo in Museo sono ugualmente testimoniate da una variegata serie di materiali. L'originale ordinamento del fondo storico, che si è conservato solo parzialmente, è peraltro memoria tangibile dell'attività di tutela del patrimonio culturale regionale, svolta all'interno del Castello in quanto sede di Soprintendenza, da grandi personalità come Giuseppe Gerola e Nicolò Rasmo. Particolare attenzione è dedicata al patrimonio culturale alienato, disperso, restaurato, danneggiato o distrutto dagli eventi bellici o da altre attività dell'uomo. L'ordinamento dei materiali, per lo più di tipo cronologico e tematico, risponde, nella maggior parte dei casi, alle necessità istituzionali della Soprintendenza italiana, principale committente delle suddette campagne fotografiche. Non mancano, tuttavia, preziosi materiali frutto dell'attività di numerosi studi fotografici sia trentini, sia italiani, sia stranieri (in particolare austriaci e tedeschi).
L'inventario di consistenza ha individuato 30 album fotografici (formati 13 x 18, 18 x 24, piccoli formati), alcune migliaia di stampe fotografiche sciolte (vari formati) e circa 1200 negativi su vetro (soprattutto in formato 13 x 18 e 18 x 24) per un totale di 10.500 esemplari. -