Sabato, 25 Maggio 2024 - 19:34 Comunicato 1360

Attivare i giovani per la comunità per un futuro sostenibile e inclusivo

Qual è il ruolo dei giovani nella comunità? I giovani hanno bisogno di spazi per esprimere ciò che hanno da dire sul presente e il futuro del territorio. Ed è proprio questo il senso dei progetti di Fondazione Franco Demarchi, Strike e Community Esplorator3 Cultural3, sui quali hanno fatto il punto, oggi al talk del Festival dell’Economia da tutto esaurito “Nessun dorma! Giovani alla guida del cambiamento per le comunità”, esperti e attivisti fra cui Christian Gretter, sociologo e cooperatore sociale, Diana Anselmo, performer e artista visiva sorda e vincitrice della quinta edizione di Strike, e Mattia Bonet, esploratore culturale. L’evento è stato moderato da Paolo Carta, professore ordinario di Storia del pensiero politico all'Università di Trento e presidente del comitato scientifico della Fondazione.
Nessun dorma! Giovani alla guida del cambiamento per le comunità Nella foto: Mattia BONET; Christian GRETTER; Paolo CARTA; Diana ANSELMO [ Marco Simonini - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Secondo Christian Gretter, essere un esploratore culturale significa costruire collaborazione e fiducia nei territori, soprattutto in questo momento storico critico. "L'elemento fiduciario rassicura il cittadino", afferma Gretter". I dati mostrano che i giovani partecipano poco alla vita comunitaria e affrontano più problemi mentali. La nostra sfida con la Fondazione Demarchi è creare un ambiente dove i ragazzi possano esprimersi e comunicare". Essere esploratori culturali significa quindi costruire fiducia nei territori, creando un ambiente in cui i giovani possano esprimersi e comunicare. La sfida, come ha evidenziato Gretter, è quella di co-creare un percorso con i ragazzi, basandosi su un patto educativo con la comunità.

Mattia Bonet, esploratore culturale, sottolinea l'importanza di attivare piani giovani presenti nel territorio. "Questa comunità offre una grande opportunità di crescita", dice Bonet. "Fare rete con giovani che vogliono vivere il territorio, condividendo prospettive per il futuro e valori comuni, è fondamentale per costruire una rete per co-progettare sul territorio trentino".

Diana Anselmo, vincitrice del progetto Strike nel 2019, con il Museo dell’Empatia, "Il bando Strike esorta i giovani a presentare progetti già realizzati," spiega Anselmo. "Quando si viene selezionati, si riceve una formazione per fare uno speech vincente. È un’esperienza formativa che valorizza ogni partecipante senza classifiche di merito."
Anselmo evidenzia l'importanza dell'accessibilità, considerandola il primo strumento per smantellare un sistema basato sulla privatizzazione e creare comunità emergenti. "L'accessibilità è il primo tassello della democrazia", afferma. "Permettere ai giovani di elaborare e dare loro occasioni è fondamentale".
Christian Gretter conclude: "In questo momento storico, la vera rivoluzione è fare comunità. Le competenze acquisite dai giovani vengono condivise con la comunità stessa, creando un tessuto connettivo per il futuro".
Mattia Bonet aggiunge: "Una rete più ampia può portare in Trentino un'idea di comunità contemporanea. È importante incoraggiare i giovani, responsabilizzandoli e spronandoli”. Diana Anselmo chiude con un messaggio potente: "Dare responsabilità ai giovani significa permettere loro di cambiare la comunità. Quando si liberano gli ultimi, si liberano tutti".

(av)


Immagini