Giovedì, 10 Ottobre 2024 - 18:16 Comunicato 2748

Al Festival dello Sport, l’energia di riscatto della judoka bresciana salita sul gradino più alto del podio olimpico
Alice Bellandi: “Ho dimostrato che il buio non dura per sempre”

Il fondo di Tokio e il culmine di Parigi, l’oscurità della bulimia ma anche l’amore, la fede e l’affetto di un paese di 9000 abitanti. Alice Bellandi non nasconde le gioie ma nemmeno i dolori al pubblico della Filarmonica. E si lascia guidare con sapienza e delicatezza da Chiara Soldi, giornalista e speaker, specializzata in combattimento e arti marziali.
Un incontro intimo, che ha visto nuove lacrime di Alice, tra i video di saluti emozionati dei familiari e le parole di gratitudine alla fidanzata Jasmine, seduta sorridente in prima fila.
FESTIVAL DELLO SPORT ALICE BELLANDI: PARIGI, MON AMOUR Nella foto: Alice Bellandi [ foto NICOLA ECCHER info@fotonicolaeccher.it]

“Pensavo fosse un sorteggio sfortunato, invece era un oro olimpico”: potrebbe essere questo il titolo del film della vita di Alice Bellandi. Sicuramente ne inquadra il momento focale della carriera sportiva, almeno finora. Il sorteggio degli incontri sul tatami è apparso quando Alice era appena atterrata a Parigi e includeva, tra le altre, la brasiliana Mayra Aguiar, 3 bronzi olimpici. Per la giovane promessa - ora decisamente mantenuta - del judo italiano, era finita prima ancora di cominciare. Eppure, una volta messi i piedi sul tatami, la judoka ha ricordato tutto ciò che era riuscita a superare. 

Bellandi si è aperta molto con i media sui dolori della depressione e dei disturbi alimentari. Non stupisce quindi che ripercorra con franchezza le battaglie con il suo corpo: “Perdevo e prendevo peso come uno jojo. Passavo da 70 chili a 83 chili. Tutti pensavano che fossi poco professionale e io mi sentivo più sola che mai. Spero che la mia storia parli a chi finora non ha avuto il coraggio di chiedere aiuto”.

Con l’aiuto di professionisti e affetti è arrivata la fiducia in se stessa e, inaspettatamente, la fede. Alice ha iniziato a pregare e a riconoscere “i segni” che le hanno dato la forza necessaria sui tatami di competizioni importanti. Una forza straordinaria che ha sentito anche nella finale a Parigi che ricordiamo tutti con emozione, insieme alla commozione incredula sul podio e a quel bacio con Jasmine Martin che ha fatto il giro del mondo. “Auguro a tutti che nel momento della gioia più grande della vita ci sia la persona che ami sugli spalti” dice, generando un applauso scrosciante che riempie la sala. 

Gli altri affetti della sua vita la aspettavano in Italia: la madre e il loro “legame impossibile da spezzare”, la nonna orgogliosa e disinvolta con i giornalisti, la sua comunità di Roncadelle - paesino in provincia di Brescia quest’anno “da record” con i suoi 3 medagliati olimpici (con Bellandi, De Gennaro nella canoa K1 e Danesi nella pallavolo femminile) - che ha festeggiato “pure troppo” il ritorno della sua campionessa. Perché “da una realtà piccola possono venire grandi cose”, e, per Alice, sono tutt’altro che finite: “Penso proprio che mi rivedrete presto sul tatami di un mondiale…”.

(ss)


Immagini