Il 7 e 8 giugno medici, guide alpine, rifugisti e amministratori a confronto sul rapporto tra medicina, salute e ambiente montano
A Pinzolo il convegno nazionale della medicina di montagna
La montagna può e deve continuare ad essere un patrimonio per la salute e il benessere di tutti: da qui parte il Convegno nazionale sulla medicina di montagna che vede oggi e domani al Paladolomiti di Pinzolo medici, guide alpine, rifugisti e amministratori pubblici riflettere insieme sul cambio di approccio alla montagna degli ultimi anni. Il terzo convegno nazionale dal titolo «La montagna: un patrimonio per la salute e il benessere di tutti» è patrocinato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, dalla Società italiana di medicina di montagna (Simem), dalla Società italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni (Simvim) e dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti). Per l’Apss sono presenti il direttore generale Antonio Ferro, la direttrice del dipartimento di prevenzione Maria Grazia Zuccali e il direttore della struttura di igiene e sanità pubblica delle Giudicarie e Rendena Antonio Prestini, responsabile scientifico del convegno. In chiusura della conferenza interverrà, domani pomeriggio, anche l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione.
La due giorni al Paladolomiti spazia a 360 gradi toccando temi di grande attualità come il turismo sostenibile, la sanità pubblica nelle zone alpine, le implicazioni del cambiamento climatico sulle strutture ricettive di montagna, le problematiche dei rifugi alpini, la montagna inclusiva, la sicurezza sulle piste di sci e la sicurezza dei lavoratori nelle aree alpine.
Dopo la pandemia la montagna è diventata una meta molto più frequentata rispetto al passato, perché considerata un ambiente salutare e fonte di benessere. Ma frequentare la montagna significa muoversi in un territorio spesso sconosciuto e a volte insidioso, che deve essere affrontato con le giuste precauzioni e accortezze, specie per i neofiti, gli anziani, i bambini, oppure per le persone affette da malattie croniche o con disabilità. La montagna è anche un patrimonio naturale, la cui salvaguardia spetta a tutti, residenti e turisti, e il suoi delicati equilibri impongono scelte sempre più coraggiose. In questo delicato ecosistema i rifugi alpini con i loro gestori rappresentano un cardine essenziale e imprescindibile per il turismo in montagna e la vita dei suoi abitanti, essendo culla della storia dell’alpinismo, luogo di conservazione del patrimonio culturale e delle tradizioni di montagna, nonché esempio di turismo sostenibile.
(vt)
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