Salute, montagna e professione medica. Il secondo Convegno nazionale di medicina di montagna, in svolgimento oggi e domani al Paladolomiti di Pinzolo, si presenta particolarmente ricco di incontri e di appuntamenti. Secondo il programma medici, climatologi, veterinari, guide alpine e dirigenti della pubblica amministrazione per due giorni si avvicenderanno sul palco per dibattere temi molto stimolanti e di grande attualità come quelli del cambiamento climatico, della medicina in montagna e dell’esercizio della professione medica in un ambiente speciale come quello alpino, sotto il profilo dell’igiene, delle patologie e delle cure, della prevenzione e dell’andare in montagna responsabilmente. Nel pomeriggio di questa prima giornata tra i vari argomenti si è parlato in particolare del rapporto tra sanità pubblica e montagna, degli effetti del clima alpino sulla salute di bambini e anziani, fino ad affrontare tematiche specificamente mediche, come i possibili rischi e benefici dell’ambiente montano per i pazienti cardiopatici, neurologici e pneumologici. Un tema che non poteva mancare è stato inoltre quello dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute dei ghiacciai e in particolare sull’equilibrio e sulla fragilità dell’ambiente montano.
Molto interessanti e coinvolgenti anche gli appuntamenti in programma per domani sabato 10 giugno, dove tra i vari argomenti verranno affrontati il tema del medico e del pediatra di famiglia nelle aree montane, quello molto attuale dei viaggi e dell’impatto del turismo sulla montagna, della prevenzione vaccinale nelle aree alpine, fino ai consigli nutrizionali per chi la montagna la frequenta e su quali farmaci è meglio avere con sé in un ambiente alpino. Alcuni interventi infine saranno dedicati al rapporto tra cambiamenti climatici e patologie proprie della medicina veterinaria, come le zoonosi e le parassitosi.
Il convegno “La medicina di montagna e il cambiamento climatico” é un’occasione per affrontare tematiche che vedono strettamente intrecciati i temi della medicina, della salute e della prevenzione con quelli dell’ambiente montano, a cominciare proprio dal delicato equilibrio che caratterizza il territorio alpino, sempre più minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature» – sono state le parole dell’assessore alla salute Stefania Segnana. Riguardo gli effetti della pandemia sul turismo montano l’assessore Segnana ha aggiunto: «Sono sempre più numerose le persone che scelgono la montagna, rimanendo incantate dal patrimonio naturalistico della nostra provincia, cercando spazi aperti, ampi e incontaminati, in grado di garantire sicurezza e distanziamento. La montagna è diventata una delle mete più ambite, preferita ad altre destinazioni turistiche fino ad allora più ricercate. Il nostro impegno come giunta provinciale va proprio nella direzione di garantire una sanità territoriale e accessibile che permetta alle nostre comunità di vivere i territori montani senza doversi spostare verso i centri principali e mantenere così i servizi essenziali per evitare lo spopolamento delle nostre valli»
«Il rapporto tra montagna e medicina è un tema da sempre molto sentito. Basti pensare quale importanza ha avuto in passato e continua ad avere anche adesso per le popolazioni delle valli più periferiche e decentrate la figura di quello che una volta si chiamava il medico condotto e che ora è il medico di famiglia – sono state le parole del direttore generale dell’Apss Antonio Ferro – Lo stesso rapporto che si ripropone anche adesso in una forma più attuale: penso soprattutto alle legittime esigenze della popolazione e delle comunità locali per quanto riguarda la presenza di presidi e di servizi considerati fondamentali come i punti nascita, la medicina e la pediatria di famiglia. Esigenze, queste, che l’Apss ha preso molto sul serio e ha tenuto ben presenti quando ha messo mano al suo nuovo assetto organizzativo, che prevede una forte articolazione territoriale suddivisa in dipartimenti, in vista di una maggiore prossimità e territorialità delle cure e della presa in carico dei pazienti. Un altro aspetto fondamentale trattato nel convegno è quello della salute in montagna. La montagna è salute perché è attività fisica, aria pulita, recupero fisico, psichico e anche spirituale. Ma la montagna vuole anche molta attenzione, prudenza, coscienza e rispetto».
"E' con grande soddisfazione che il Trentino ospita un evento come il secondo Convegno Nazionale di Medicina di Montagna, che propone un programma di grande rilievo scientifico grazie alla presenza di relatori autorevoli e che affronta una serie di temi estremamente attuali. – ha dichiarato l’assessore al turismo Roberto Failoni – Riflettere sul rapporto tra salute e montagna è estremamente utile per una terra come la nostra in cui l'ambiente naturale montano rappresenta da una parte un elemento che qualifica la nostra offerta turistica in ogni periodo dell'anno ma anche uno spazio vissuto quotidianamente dai residenti. I trentini hanno infatti con la montagna un rapporto stretto fatto di relazioni economiche ma anche sociali e culturali. Si sottolinea spesso che l'ambiente è un elemento della nostra identità. E' positivo dunque che il convegno riservi spazio all'approfondimento di argomenti come il cambiamento climatico, il rapporto tra la montagna e diversi tipi di paziente, la prevenzione vaccinale, i consigli nutrizionali, ma anche la gestione dei rifugi, assieme a molti altri temi specialistici e medici. Grazie a questo appuntamento possiamo riflettere sulla montagna, sulle opportunità offerte da questo straordinario ambiente, ma anche sulle sfide che ci si presentano se vogliamo continuare a godere di questo patrimonio. Auguro dunque a tutti i partecipanti, a nome della Giunta provinciale, una permanenza piacevole in Trentino e in Val Rendena con la certezza che potranno apprezzare l'ospitalità di questa terra".
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