Ad aprire i lavori l’Assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, che ha invitato gli innovatori trentini, operativi in università, nei centri di ricerca o in imprese e startup, a candidarsi a questi progetti europei ad alto potenziale, sottolineando allo stesso tempo l’impegno provinciale nel mettere a disposizione strumenti per il sostegno di progetti innovativi e meritevoli: «La Provincia riconosce il ruolo fondamentale della ricerca e dell’innovazione per la competitività e lo sviluppo sostenibile del territorio, lo fa concretamente attraverso agevolazioni volte a stimolare progetti a livelli di maturità elevata e a stimolarne la diretta messa a terra da parte delle imprese, con l'obiettivo di costruire un ecosistema fertile per lo sviluppo socio-economico del territorio. Lo EIC mette a disposizione strumenti per fare un passo in più, per guardare più lontano, pensare in grande. Invito chi ha un progetto ad alta innovazione a candidarsi, ricordando che, qualora i progetti presentati siano giudicati meritevoli di finanziamento dalle giurie, ma non riescano ad ottenere finanziamento a causa di limiti di budget, lo EIC riconosce il Seal of Excellence come marchio di qualità per accedere ad altre fonti di finanziamento come quelle messe a disposizione dalla Provincia».
Di ampio respiro le parole del professor Francesco Profumo, che oltre a presentare l’EIC nel quadro degli strumenti europei di sostegno all’innovazione, ha sottolineato il grande impatto che questi programmi possono avere sul trasferimento tecnologico, la valorizzazione della ricerca scientifica e l’impatto territoriale: «L’intensità e la rapidità dei cambiamenti geopolitici, sociali ed ambientali impone un maggior impegno per rendere concreta la visione di una Europa sostenibile, inclusiva e con una solida economia basata sulla conoscenza. Proprio il 2023 è l’Anno Europeo delle Competenze, e l’Europa intende renderle il pilastro della strategia di sviluppo e crescita grazie al rafforzamento e attivazione di strumenti capaci di estrarne il valore di impatto. Lo EIC ne è un esempio concreto perché attiva la capacità innovativa dei Paesi in logica di mercato, ovvero favorisce l’impiego dei risultati della ricerca scientifica come elementi di crescita economica».
«Lo European Innovation Council – ha spiegato il Programme Manager ambito Energy & Environment di EIC Francesco Matteucci – è l’iniziativa europea che ambisce a facilitare lo sviluppo di piccole e medie imprese con una forte impronta scientifica, cosiddette deeptech, che per vari motivi, infrastrutturali e culturali, non riescono facilmente e rapidamente ad uscire dai laboratori. Sono idee che per arrivare al mercato devono affrontare il complesso processo dell’innovazione, lungo il quale è necessario sviluppare in senso strategico diverse azioni. Ad esempio, è necessario identificare chiaramente la tipologia di valore aggiunto che caratterizza l’idea rispetto a quelle già presenti sul mercato, il team che svilupperà l'idea, l’ecosistema in cui l’idea verrà sviluppata, le risorse economiche necessarie a svilupparla e definire una strategia di valorizzazione della proprietà intellettuale. Per questi motivi, l’EIC finanzia le idee lungo tutto il processo di innovazione e offre servizi di supporto personalizzati per ogni singolo progetto ad alto contenuto tecnologico».
L’evento ha altresì approfondito, con l’intervento di Valentina Perrotta, Sostituto Direttore Ufficio Programmazione del Sistema di Ricerca e Innovazione della Provincia autonoma di Trento, le sinergie tra i programmi europei e le politiche e gli strumenti provinciali a sostegno della ricerca e dell’innovazione. Con Luca Mion, membro della giuria dello EIC e responsabile trasferimento tecnologico e open innovation di Fondazione HIT e Luca Capra, responsabile network di Trentino Sviluppo, sono state invece previste alcune sessioni più operative con suggerimenti pratici per la presentazione delle candidature ai bandi EIC. La mattinata si è conclusa con le testimonianze di alcuni ricercatori e startupper trentini già assegnatari di bandi EIC: Vittorio Guarnieri, ricercatore presso la Fondazione Bruno Kessler; Enrico Fiorini, amministratore delegato della startup Prebiomics; Fabio Merzari, socio della startup Carborem.
Cos’è e cosa fa lo European Innovation Council
Il Consiglio europeo dell’Innovazione (European Innovation Council, EIC), con un budget totale a disposizione di oltre 10 miliardi di euro nel periodo 2021-2027, mira ad identificare e sostenere lo sviluppo di tecnologie innovative e innovazioni rivoluzionarie destinate a diventare leader di mercato a livello europeo e internazionale. Nato nel 2018 su iniziativa della Commissione Europea, nei primi due anni di attività ha sostenuto oltre 430 progetti sulle tecnologie future ed emergenti e coinvolto oltre 2700 partner. I primi progetti hanno generato oltre 600 tecnologie e soluzioni innovativee più di 100 brevetti. Dal 2018 grazie ai programmi EIC 5700 startup e PMI sono state in grado di raccogliere oltre 5 miliardi di euro in investimenti privati e in media hanno più che raddoppiato il numero di dipendenti.
Il sostegno finanziario viene fornito attraverso tre schemi di finanziamento principali: "EIC Pathfinder", per la ricerca avanzata sulle tecnologie rivoluzionarie; "EIC Transition”, per la trasformazione dei risultati della ricerca in opportunità di innovazione; "EIC Accelerator" per le singole aziende che sviluppano innovazioni rivoluzionarie ad alto rischio e ad alto impatto.
I bandi proposti tengono in considerazione progetti di ricerca a vari stadi di maturità tecnologica: ricerca iniziale, prototipazione, fase raccolta investimenti, scale-up.
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