La riduzione dei fabbisogni termici ed elettrici del settore civile, così come l’incremento della loro copertura tramite energia da fonti rinnovabili, sono tra i principali obiettivi individuati nel Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030 per il raggiungimento del target di riduzione delle emissioni climalteranti, considerando che gli edifici pesano per il 42% dell’energia consumata nel Trentino e per circa il 40% delle emissioni legate all’energia.
Le modifiche al Regolamento traducono in misure regolatorie concrete la strategia provinciale, anche in considerazione degli orientamenti europei recentemente espressi nella proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici-EPBD. Il Regolamento si applica non solo alle nuove costruzioni ma anche agli interventi sugli edifici esistenti che comportano un miglioramento delle prestazioni energetiche: i requisiti richiesti cambiano a seconda del peso dell’intervento effettuato.
Tra le novità introdotte vi è l’obbligo di copertura del 65% dei fabbisogni termici con energia da fonti rinnovabili per gli edifici di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione e per gli interventi di maggior rilevanza sugli edifici esistenti. Tale percentuale, precedentemente posta al 50%, è stata aggiornata a seguito dell’obbligo di recepimento nazionale del decreto legislativo 199/2021, che la alza al 60%. A questo proposito l’Agenzia per le Risorse Idriche e l’Energia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento-Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, ha svolto i necessari approfondimenti e analizzato diverse possibili configurazioni e scenari verificando la possibilità di incrementare di un ulteriore 5% la quota richiesta per la copertura del fabbisogno termico degli edifici, sia pubblici che privati. Analogamente, come richiesto dal citato decreto legislativo, è stata aumentata la potenza minima che deve essere garantita dagli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili.
Tra le ulteriori modifiche apportate al Regolamento, si cita l’innalzamento alla classe energetica minima B+ per gli edifici di nuova costruzione e per gli interventi di demoricostruzione, tenendo conto del progresso tecnologico e dell’andamento del mercato edilizio nel contesto provinciale, che vede già l’86% degli edifici di nuova costruzione e di demolizione e ricostruzione dell'intero edificio, realizzati dal 2017 ad oggi, in classi energetiche superiori alla classe minima B prevista fino ad oggi da norma.
Ai fini di garantire una maggiore tutela della qualità dell’aria in caso di installazione di impianti a biomassa, è stato inoltre introdotto l’obbligo di installazione di impianti con prestazione minima a “4 stelle”, secondo le disposizioni del decreto 186/2017. Sempre ai fini di limitare le emissioni di particolato caratteristiche di tali sistemi impiantistici, è previsto che l’impianto debba essere abbinato ad un adeguato sistema di accumulo termico e ad un impianto solare termico o a una pompa di calore per la produzione dell’acqua calda sanitaria.
Un’altra novità riguarda la consegna della relazione energetica che attesta la rispondenza dei requisiti richiesti a seconda della tipologia degli interventi. Differentemente dalle disposizioni attuali, che prevedono che la relazione venga consegnata solo a permesso di costruire già rilasciato, dal primo ottobre dovrà essere presentata contestualmente alla domanda di concessione edilizia, per permettere le dovute verifiche agli uffici tecnici comunali.
Ulteriori modifiche, prettamente tecniche, sono state apportate in accoglimento di proposte nate grazie al confronto con i professionisti del settore. Tra queste, rientrano alcune revisioni dei limiti previsti per i test di tenuta all’aria dell’edificio e una revisione dei valori dei ponti termici nel caso di interventi sui condomini.
L’entrata in vigore delle modifiche introdotte è prevista per il 1 ottobre 2022, data fino alla quale resterà vigente l'attuale regolamento.