Protezione civile, come comunicare con le persone fragili in caso di emergenza
Come comunicare efficacemente in situazioni di emergenza con le persone fragili? È stato questo il tema al centro dell’incontro “Comunicare in emergenza. Cosa sente una persona fragile quando si trova in situazioni di emergenza”, promosso dagli Psicologi per i popoli Trentino OdV ieri pomeriggio a Lavis, nell’ambito della Settimana della Protezione civile del Trentino. Secondo le stime - ha riferito la vicepresidente dell’associazione, Elisabeth Wegher -, una persona su dieci nella nostra società vive una condizione di fragilità, che può derivare da autismo, demenza, disabilità cognitive, sensoriali o fisiche e altri aspetti come povertà, nonché condizioni che non permettono alla persona di provvedere autonomamente alla propria sicurezza e serenità. Fattori che si aggiungono quindi a delle vulnerabilità già presenti. In contesti di emergenza – come calamità naturali o incidenti collettivi – queste persone rischiano di trovarsi in maggiore difficoltà, sia per la gestione dello stress sia per la capacità di comprendere e reagire ai messaggi di allerta.
Nel corso dell’incontro è stato messo in luce come la comunicazione rappresenti uno strumento fondamentale per favorire le operazioni di soccorso e per garantire la sicurezza della popolazione. Un linguaggio semplice e chiaro, ma anche un tono di voce rassicurante possono fare la differenza tra comprensione e panico. Nelle persone con disturbi dello spettro autistico o con demenza, un tono alto o concitato può infatti generare reazioni di chiusura o immobilità. Ridurre gli stimoli ambientali e favorire la presenza di caregiver o operatori familiari aiuta a favorire la collaborazione.
Nel dibattito è emersa l’importanza di includere le fragilità nelle esercitazioni di protezione civile, prevedendo allo stesso tempo la predisposizione di “kit personalizzati” per le diverse necessità. Preparare soccorritori e cittadini a interagire correttamente con persone in difficoltà è un obiettivo su cui la Protezione civile trentina intende continuare a lavorare.
(a.bg)
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