Giovedì, 20 Agosto 2020 - 15:53 Comunicato 1872

Giovedì 27 agosto 2020 alle 18.00 presso la biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto
Presentazione del quarto volume della collana di approfondimenti specialistici Segantiniana

Giovedì 27 agosto 2020 alle 18.00 presso la biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto sarà presentato il quarto volume della collana editoriale Segantiniana. Studi e ricerche, che apre la già consolidata collaborazione fra Mart e MAG nell’ambito del progetto Segantini e Arco a un’altra importante istituzione culturale trentina, la Biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto dove è conservato il fondo bibliografico oggetto della ricerca.

Il volume riporta alla luce un giacimento importante, il Fondo bibliografico Angelo Brighenti, raccolto in anni di amorevoli cure dal bibliofilo bolognese e quindi acquistato dalla Biblioteca Civica di Rovereto nel 1958, in prossimità delle celebrazioni per il centenario della nascita di Giovanni Segantini, per il tramite dell’antiquario di Reggio Emilia Dino Prandi, a due anni dalla scomparsa di Brighenti.
1500 voci bibliografiche costituiscono il più importante fondo bibliografico dedicato a Segantini: oggi possono essere restituite all’attenzione degli studiosi, attraverso un lavoro congiunto di sistemazione e studio.
L’avvio della sua digitalizzazione, almeno parziale, un’attività resa possibile grazie al contributo e alla collaborazione della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento - Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale, consentirà in futuro una più agile consultazione anche in un contesto completamente digitale attraverso il quale saranno possibili ulteriori relazioni fra i dati.
Lo studio e l’ordinamento di questo fondo ha rilevato anche una raccolta iconografica da oggi fruibile al pubblico, contenente antiche riproduzioni all’albumina relative alle opere di Segantini e una foto inedita che ritrae Segantini tra i ghiacciai.

Segantiniana
Segantiniana. Studi e ricerche è il nome scelto per la serie di quaderni che raccolgono ogni anno gli esiti delle ricerche e degli studi condotti in seno al progetto Segantini e Arco, che dal 2015 vede Mart e MAG congiunti nell’azione di valorizzazione del patrimonio segantiniano in Trentino, a partire dall’allestimento di ben 21 opere dell’artista negli spazi della Galleria Civica G. Segantini, sede del MAG ad Arco.
L’attività espositiva di questo luogo, attualmente chiuso per lavori di manutenzione straordinaria fino alla primavera 2021, ha visto l’avvicendarsi a Arco, dal 2014 a oggi, di una serie di mostre di approfondimento su temi segantiniani, come quello della maternità esplorato in Vita Nascente. Da Giovanni Segantini a Vanessa Beecroft, immagini della maternità nelle collezioni del Mart (2015), o quello della tecnica divisionista con Divisionismi dopo il Divisionismo: la pittura divisa da Segantini a Bonazza(2016), per approdare alla mostra dedicata a Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento (2017) che ha determinato a partire dal 2018 un nuovo allestimento del centro espositivo allargato anche alle opere di artisti trentini potenzialmente sodali con Segantini, come Andrea Malfatti, Bartolomeo Bezzi, Eugenio Prati.
Negli stessi anni, alcune giornate di studi hanno affiancato l’attività espositiva raccogliendo intorno a un tavolo di lavoro idee, progetti e spunti per ricerche segantiniane, alcune delle quali già approdate nella rivista Segantiniana, come quelle discusse nel 2015 nel convegno Segantini. Scritture d’alta quota, durante il quale alcuni studiosi italiani ed esteri hanno potuto incontrarsi e riferire dei loro studi su Segantini o quello più recente (2018) dedicato alle esposizioni di Segantini, dal 1880 al 2018.
Dopo il numero dedicato al convegno Scritture d’alta quota (Segantiniana I/2015) Segantiniana ha dedicato il secondo numero (Segantiniana II/2016) al consolidamento, di alcuni relazioni determinanti come quella con Gioconda Leykauf Segantini, nipote dell’artista e figlia di Gottardo Segantini, che nel suo contributo segnala l’avvio dello studio e della catalogazione dei documenti dell’archivio della famiglia Segantini, circa 5000 fogli provenienti dall’atelier di Maloja, e quello con Annie Paule Quinsac, nota studiosa di Segantini che da oltreoceano ha contribuito a mantenere vivo il dibattito critico sulla figura dell’artista e sulle sue opere, grazie anche alla sua precisazione nella rivista riguardo alla genesi di un’opera capitale come Le cattive madri.
Il terzo numero (Segantiniana III/2018) riportava gli atti del convegno Segantini in mostra. Per la storia delle esposizioni segantiniane: qui è stata ripercorsa la storia delle principali occasioni espositive che hanno segnato la fortuna critica di Segantini, attraverso l’analisi delle sue mostre, collettive e monografiche e di contesti territoriali specifici, italiani e non, dalla Svizzera all’Austria, in una cronologia estesa fino al presente.

(ssm)


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