
Dopo l'introduzione del commissario della Comunità delle Giudicarie Butterini, il vicepresidente Tonina ha ricordato il percorso partecipativo del Piano e la volontà da parte della Provincia di coinvolgere "comunità, comuni, territori, categorie economiche, cittadini e, soprattutto i nostri giovani per costruire con loro un futuro sostenibile". Nell'evidenziare poi i punti di forza di questo strumento che punta alla sostenibilità e a un'economia che sia sempre più circolare, ha richiamato ancora una volta il tema della responsabilità comune, affinché il territorio trentino riesca a "gestire al proprio interno la questione dei rifiuti", soprattutto in questo peculiare momento storico.
La proposta di Piano punta a ridurre il rifiuto pro-capite a 425 chilogrammi all’anno entro il 2025, rispetto ai circa 448 attuali, e a portare la raccolta differenziata al 78% entro il 2024 (altrimenti subentrerà la tariffazione puntuale) e all’80% entro il 2028 (era del 14% nel 2000); attualmente il dato medio è del 78%, ma con differenze sostanziali fra i vari bacini fino a 20 punti percentuali. In questo scenario le Giudicarie sono un territorio virtuoso, con una differenziata al 77,2% e, soprattutto, una produzione di rifiuto pro-capite pari a 404 chilogrammi all'anno, quindi già sotto l'obiettivo fissato dal Piano. Fra le criticità del territorio vi è invece la presenza di un'elevata percentuale, circa il 20%, di rifiuto organico nel secco residuo.
Oltre alla riduzione del rifiuto e all'aumento della differenziata, il Piano prevede di migliorare la qualità della raccolta, a uniformare il sistema e la differenziata fra i diversi bacini, nonché di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti urbani, favorire altre forme di recupero e ridurre l’organico presente nel rifiuto smaltito in discarica. Gli strumenti utilizzabili sono molteplici: vanno dall’incentivare i centri di riuso e le piattaforme per la preparazione al riutilizzo, all’uso della leva fiscale, dal potenziamento dell’informazione alla promozione di nuove abitudini di consumo a ridotto carico di rifiuti.
Il Piano, che vede i contributi tecnici dell'Università degli studi di Trento e di FBK, contiene alcune possibili soluzioni, valutate sulla base degli obiettivi prioritari della tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini e della efficacia ed economicità delle misure, che devono essere idonee a garantire la piena autonomia del territorio nella gestione dei rifiuti urbani non recuperabili attraverso le raccolte differenziate. Fra gli scenari presentati, due in particolare le soluzioni analizzate: l’impianto a combustione e l’impianto di gassificazione, o a conversione chimica che, all’uscita del processo, produce syngas, da cui può essere ricavato biocombustibile.
Al termine della presentazione si è aperto un dibattito costruttivo da parte degli amministratori presenti.
Entro il 23 marzo 2022 è possibile presentare osservazioni, info sul sito di Appa http://www.appa.provincia.tn.it/