Venerdì, 08 Febbraio 2013 - 02:00 Comunicato 318

La prima assemblea generale fa il punto su un sistema di autoregolamentazione unico in Italia
PORFIDO, 278 AZIENDE SCOMMETTONO SULLA FILIERA DI QUALITÀ

Sono 278 le aziende trentine ammesse a far parte della Filiera del porfido di qualità. Rappresentano quasi il 90% delle imprese attive nel settore e si impegnano a seguire un insieme di regole che non ha eguali nel panorama italiano. Rispetto di standard di qualità per i singoli prodotti, prezzi minimi di riferimento per evitare fenomeni di concorrenza sleale, divieto di affidare le lavorazioni di grezzo a soggetti esterni alla filiera, formazione del personale e rigorose misure per la sicurezza: questi i punti cardine dell'accordo che rappresenta le fondamenta sulle quali innestare i progetti di rilancio e valorizzazione del settore che nel 2012 ha pagato pesantemente gli effetti di una doppia crisi, congiunturale e strutturale, facendo registrare un calo medio di fatturato pari al 5%. Gli aderenti alla Filiera si sono incontrati giovedì 7 febbraio presso la Mensa delle cave di Albiano, per la loro prima assemblea generale, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti: Provincia autonoma di Trento, Distretto del porfido e delle pietre trentine, Confindustria, Associazione artigiani, sindaci dei comuni interessati e rappresentanti delle organizzazioni sindacali.-

Lanciata esattamente un anno fa con la prima presentazione pubblica a Fornace, la "Filiera del porfido di qualità" è ora pienamente operativa. Raccolte le adesioni da parte delle aziende, messo a punto il regolamento nella sua ultima versione, si è concluso anche il meticoloso lavoro di raccolta e verifica dei dati aziendali: dati di produzione, informazioni sul personale, controllo delle fatture di vendita e dei registri Iva; passati al setaccio anche i meccanismi di interscambio di grezzi e materiali finiti tra soggetti della filiera. Un'attività che ha permesso per la prima volta di catalogare quasi l'intera totalità delle attività legate al porfido – dall'estrazione in cava alla prima e seconda trasformazione, dalla collocazione sul mercato alla posa in opera - classificandola secondo i parametri di qualità massima e minima.
Complessivamente sono 278 le aziende aderenti, così suddivise: 76 concessionari di cave, 86 imprese di trasformazione, 98 posatori, 18 ditte impegnate nel settore commerciale e nei servizi. L'elenco degli iscritti è disponibile sui siti web del Distretto (www.pietretrentine.it) e dell'Ente Sviluppo Porfido (ESPO) al quale è affidata la funzione di segreteria operativa.
Nel corso dell'Assemblea generale pubblica da parte di Distretto, Provincia, Comuni, Associazioni di categoria si è alzata una voce unanime nel sottolineare l'importanza dell'accordo che rappresenta la base per la nascita di ulteriori e specifiche collaborazioni, potendo anche contare sulle incentivazioni finanziarie che legislazione provinciale offre in tal senso: contratti di rete, aggregazioni funzionali e dei lotti, fusioni, specifiche collaborazioni per rafforzare la presenza sui mercati esteri, saranno la misura sulla quale si misurerà la volontà delle aziende del settore estrattivo trentino di uscire da una crisi che sta pesando in modo pesante su imprese e lavoratori.

Ma ecco, nel dettaglio, alcuni dei passaggi strategici codificati dal regolamento.
Qualità aziendale. Rispetto delle normative ambientali, normative sociali e contributive ed ad un orientamento sempre più forte all'adeguamento a normative ambientali di tipo volontario, tra cui EMAS ed EcoLabel; è raggiunta anche attraverso la formazione permanente di lavoratori ed imprenditori.
Qualità della materia prima. Rispetto dei criteri identificativi della qualità della materia prima e delle tolleranze, con i relativi controlli. Ad ogni categoria di grezzo viene assegnato un prezzo che determina a sua volta il prezzo del prodotto finito.
Qualità di prodotto. Marcatura CE e rispetto delle regole del marchio "Porfido trentino controllato".
Qualità di posa in opera. Rispetto delle regole in materia di lavoro, verificato anche mediante appositi controlli, rispetto dei prezzi minimi.
Qualità dei servizi. Creazione di un apparato di servizi tecnici e logistici coordinato ed efficiente.
Accesso alla Filiera. Obbligatorio impegnarsi a lavorare i semilavorati con propri lavoratori o, in alternativa, cedere il materiale solo ad aziende facenti parte della Filiera. Per farlo le aziende adottano un sistema (software) per equilibrare il rapporto prezzo/qualità di grezzo e prodotto finito, garantiscono la correttezza della circolazione del materiale grezzo ed adottano i prezzi di riferimento indicati nello stesso regolamento.
Controlli sulle caratteristiche minime di semilavorati e grezzo. Effettuati con cadenza almeno annuale dall'organo di controllo, ammettono una tolleranza del 5% rispetto agli standard minimi del materiale.
Tavolo operativo di garanzia. Organo di controllo composto da quattro persone esterne al mondo produttivo diretto del porfido, composto oltre che dal rappresentante di Espo, soggetto gestore della Filiera, da un rappresentante delle Amministrazioni Comunali più rappresentative del porfido, da un rappresentante di Confindustria e da un rappresentante dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese. Le nomine saranno convalidate dal Tavolo di Coordinamento.
Segreteria operativa. Ruolo svolto dall'Espo (Ente sviluppo porfido) che dovrà verificare periodicamente il rispetto del regolamento e dei requisiti da parte delle aziende aderenti.

Al Tavolo di Filiera spetta il potere sanzionatorio nei confronti di quanti disattendono le regole. L'identificazione di anomalie e irregolarità porterà a puntuali e tempestive diffide e ad eventuali espulsioni, con il rischio anche di perdere anni di concessione delle cave.
Fondamentale inoltre il coinvolgimento delle associazioni di categoria, con Confindustria e Associazione Artigiani chiamati a garantire il supporto alle azioni del Tavolo e della segreteria operativa, i Comuni che garantiranno le verifiche del rispetto dei disciplinari di cava e sull'interscambio di grezzo, le organizzazioni sindacali impegnate nell'attività di monitoraggio e controllo sul territorio.
Per quanto riguarda i contributi per i macro-investimenti la Provincia autonoma di Trento ha più volte ribadito che riserverà particolare attenzione alle aziende iscritte alla filiera.
Tra gli altri vantaggi che tale sistema può portare al ciclo produttivo del porfido trentino, oltre ad una maggiore credibilità nei rapporti con istituzioni e ordini professionali, ci sono anche un'autoselezione del comparto secondo principi etici e virtuosi, il riconoscimento della qualità dei materiali e della posa, la definizione dei costi aziendali sostenibili per la materia prima e per i prodotti finiti con stabilizzazione della remunerazione del lavoro dipendente o autonomo, un migliore accesso alle linee di credito, basi per accordi di rete di impresa, ricerca tecnologica coordinata, maggiore forza contrattuale e precise indicazioni di mercato. (d.m.) -