Incalzata da Pogliotti, che ha ricordato la bassa occupazione giovanile da un lato e la difficoltà delle imprese a trovare manodopera dall’altro, con carenza di figure professionali che rispondano alla domanda, il ministro ha posto l’attenzione sulla formazione per il consolidamento e la nascita delle competenze richieste, l’orientamento e il potenziamento dei percorsi di formazione duale, che ha fatto registrare risultati molto positivi. Focus anche sulla necessità di potenziare la formazione aziendale e l’aggiornamento professionale, per accompagnare i lavoratori nella transizione in atto. In tal senso il ministro ha sottolineato l’importanza di saper gestire con strumenti adeguati le grandi transizioni ma anche le grandi crisi, con percorsi di riconversione industriale e gli investimenti nei distretti produttivi.
Sono state inoltre ricordate le risorse a disposizione, 5 miliardi e 400 milioni sul Pnrr a cui si aggiungono 9 miliardi di euro sulla coesione, mentre sul Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa, il ministro ne ha sottolineato la bontà e la novità assoluta quale piattaforma in grado di rendere più efficace l’incontro tra domanda e offerta.
In chiusura si è parlato di povertà e inclusione, con i due strumenti messi in campo dal governo ovvero l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione-lavoro, ma anche di salari, contrattazione collettiva, tassazione agevolata e produttività.
Occupazione, produttività e prodotto interno lordo: il punto con il ministro del lavoro e delle politiche sociali
In video collegamento con la sala di rappresentanza di Palazzo Geremia, il ministro del lavoro e delle politiche sociali è intervenuta al Festival dell’Economia, dialogando con il giornalista de Il Sole 24 Ore Giorgio Pogliotti. Tra gli argomenti affrontati occupazione, formazione, inclusione e risorse.
In apertura alcuni dati Istat: l’Italia si sta progressivamente avvicinando ai 24 milioni di occupati con il 62,1% del tasso di occupazione, il tasso più alto di sempre. Un dato positivo che però, se confrontato con la media europea, ci vede ancora sotto di 13 punti percentuali. Per questo il governo sta lavorando su più fronti. In primis l’inserimento lavorativo di donne e giovani, con politiche volte alla conciliazione familiare e alla formazione. In particolare, ha ricordato il ministro, i giovani dovranno essere coinvolti nella grande sfida della transizione digitale e green.
In apertura alcuni dati Istat: l’Italia si sta progressivamente avvicinando ai 24 milioni di occupati con il 62,1% del tasso di occupazione, il tasso più alto di sempre. Un dato positivo che però, se confrontato con la media europea, ci vede ancora sotto di 13 punti percentuali. Per questo il governo sta lavorando su più fronti. In primis l’inserimento lavorativo di donne e giovani, con politiche volte alla conciliazione familiare e alla formazione. In particolare, ha ricordato il ministro, i giovani dovranno essere coinvolti nella grande sfida della transizione digitale e green.