Sabato, 01 Giugno 2013 - 02:00 Comunicato 1612

OLTRE L'AUSTERITA' PER SALVARE L'EURO (GERMANIA PERMETTENDO)

In questi tempi di grave crisi sia per il nostro Paese che a livello europeo molte certezze intorno alla solidità dell'euro stanno vacillando. Sempre più voci infatti si levano contro quella moneta unica che nelle intenzioni doveva essere il primo, fondamentale, mattone per gettare le basi di un' Europa unita anche a livello politico e capace di esprimersi ad una sola voce. Ma oggi il quadro è cambiato e anche se l'unione monetaria pare essere un processo ormai irreversibile tanti sono gli interrogativi che circondano la tenuta dell'euro. Una situazione difficile al centro del focus "Il disagio dell'euro" proposto nel tardo pomeriggio dal Festival con la lucida analisi di Richard Portes introdotta dal direttore del quotidiano l'Adige Pierangelo Giovanetti. L'economista inglese ha delineato i rischi che sta correndo l'economia globale proprio per le tensioni che attraversano l'euro senza escludere anche un possibile scenario, drammatico per le sue ricadute, in cui si intravede un Europa non più legata, per la sua parte maggiore, da un unico sistema monetario.-

Richard Portes, professore di Economia alla London Business School dal 1995 e membro della Econometric Society e della British Academy, ha tracciato un quadro assai preoccupante della situazione legata alla tenuta dell'euro ma nello stesso tempo ha evidenziato anche qualche possibile via d'uscita prima che sia troppo tardi. Portes si è detto preoccupato di quanto potrebbe succedere se non viene subito abbandonata la strada dell'austerità che sta soffocando molte nazioni d'Europa. La situazione non è certo rassicurante e ad allarmare l'economista di Chicago sono anche i drammatici dati legati alla disoccupazione con oltre venti milioni di cittadini europei senza lavoro che lo hanno portato a definire semplicemente "disastroso" il dato sulla disoccupazione giovanile in Italia.
Per Richard Portes la situazione in questo momento non è buona ma potrebbe ben presto addirittura peggiorare. "Siamo in un momento di relativa calma - ha sottolineato Portes - grazie anche al programma salvastati fortemente voluto da Mario Draghi ma che di fatto fino ad oggi non è mai stato usato. Ma se qualcuno dovesse ricorrere a questo salvagente si potrebbe anche scoprire che il re è nudo e i mercati allora si scatenerebbero".
Richard Portes non è certo stato tenero con chi ha gestito le crisi che stanno dilaniando l'Europa, con chi ha portato al collasso prima la Grecia e poi affrontalo con "incompetenza" anche la recente situazione di Cipro senza dimenticare i mancati controlli sulle tante banche "zombie" che pesano sull'economia. L'unica ancora di salvezza per Richard Portes è quella legata allo stimolo monetario e a politiche espansive in grado di favorire la crescita: "Perché con questa austerità il Pil non crescerà mai e la crisi finirà per avvitarsi come sta succedendo ora mandando l'Europa e i suoi cittadini verso il baratro". E allora si comprende come tutto sia in mano a quella Germania che per Richard Portes è prigioniera di falsi miti e terrorizzata dall'inflazione dimenticandosi che sono state proprio le politiche dell'austerità a portare Hitler al potere. Con una conclusione che è stata anche una provocazione: " Solo la Germania può salvare l'euro magari abbandonandolo da sola". -