Sabato, 25 Maggio 2024 - 14:53 Comunicato 1339

Navigare nella volatilità post globalizzazione:

In un mondo post globalizzazione in continua evoluzione, affrontare la volatilità senza subirne le conseguenze negative è una sfida cruciale. Al Festival dell'Economia di Trento, l'evento "Crisi delle leadership e declino dell’Occidente," moderato da Riccardo Barlaam de Il Sole 24 Ore, ha esplorato queste tematiche geopolitiche. Si è discusso se il pendolo della storia stia irreversibilmente virando verso Oriente e come il mutamento dell'Occidente influenzi le relazioni internazionali. Nel frattempo, il gruppo cinese BYD ha annunciato l'imminente arrivo in Europa della citycar elettrica Seagull, venduta in Cina a circa 10 mila dollari e prevista in Europa a meno di 20 mila euro, un prezzo altamente competitivo.
Crisi delle leadership e declino dell’Occidente Nella foto: Maurizio GARDINI, Fabio SCACCIAVILLANI, Claudia BARZANI, Riccardo BARLAAM, Pasquale SALZANO, Sergio MARULLO, Luigi GUBITOSI [ Martina Massetti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Claudia Parzani, avvocata, presidente di Borsa Italiana e vicepresidente de Il Sole 24 Ore, ha enfatizzato l'importanza della collaborazione, affermando che questo è il momento di valorizzare le competenze e la forza del lavoro di squadra, guardando al mondo con un approccio selettivo. Ha sottolineato che non è più tempo di agire in solitudine. Fabio Scacciavillani, socio fondatore e strategist di Nextperience, ha criticato le asimmetrie regolatorie, identificate come causa principale del crollo della globalizzazione. Per oltre trent'anni, abbiamo vissuto nell'illusione di un mondo globalizzato e senza confini, ma ora è difficile uscirne. Guardando alla Cina, Scacciavillani ha sottolineato la sua grande capacità industriale, sostenuta da sussidi statali e prestiti bancari agevolati, ma con difficoltà a vendere sul mercato interno. Inoltre, i Paesi del Sud del mondo, sebbene apparentemente alleati con la Cina, hanno interessi spesso confliggenti con quelli cinesi. Molte delle verità che ci vengono raccontate si stanno dimostrando fallaci. 

Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, ha criticato una generazione che ha peccato di presunzione nel tentativo di instaurare processi democratici in Paesi privi di una base democratica preesistente. Attualmente, il problema è sostenere uno sviluppo basato su modelli fortemente contrapposti, portando l'Occidente verso un declino che rischia di diventare irreversibile. Per superare questa crisi, l'unica strategia efficace è proporre modelli di sviluppo inclusivi, costruire nuovi scenari e meccanismi, tra cui un ecosistema imprenditoriale pluralistico, democratico, inclusivo e partecipativo, che metta al centro le persone, le esigenze delle comunità e dei territori.Luigi Gubitosi, presidente dell'Università Luiss Guido Carli dall'ottobre 2023, ed ex amministratore delegato di Telecom ed ex direttore generale della RAI, ha sottolineato l'importanza dei cicli storici che, influenzati dalle situazioni geopolitiche, determinano equilibri e alleanze. In un contesto mondiale ancora bipolare, con Oriente e Occidente in contrapposizione, l'Italia può trarre vantaggio dalla sua capacità di operare su più fronti. La tradizione e la diplomazia italiane hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nel mantenere relazioni e costruire ponti.

Sergio Marullo di Condojanni, CEO di Angelini Industries, ha enfatizzato l'importanza di tornare a investire in innovazione, concentrandosi sull'Europa e sui mercati locali dove eccelliamo. Ha sottolineato la necessità di strumenti che promuovano ulteriormente l'innovazione, supportati da una regolamentazione che la incentivi anziché ostacolarla tra stati e Paesi.Pasquale Salzano, presidente di Simest e direttore affari europei e internazionali di Cassa Depositi e Prestiti, ha discusso le strategie di internazionalizzazione delle imprese italiane come risposta alle crisi economiche globali. Ex ambasciatore d'Italia in Qatar dal 2017 al 2019, Salzano ha evidenziato la mancanza di una visione unitaria nel diritto internazionale e gli effetti destabilizzanti della guerra in Europa sugli equilibri di lunga data. Ha sottolineato l'importanza di comprendere l'interazione tra economia e politica per interpretare le trasformazioni globali recenti. In Europa, secondo Salzano, manca unità sia nelle regole che nella visione, e le politiche dovrebbero dare priorità ai problemi comuni rispetto a quelli nazionali.

(sg)


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