
Luigina e Giulietta Pischel erano due persone aperte al mondo, pronte ad affrontare anche le sfide culturali dell’epoca. A loro è arrivata Alessandra Torregiani grazie al “Progetto Biennale del Rosmini corso serale” dedicato alla ricerca, finalizzato a dar voce al femminile in ambito montano e a sottolineare l’importanza del ruolo della donna. Lo studio ha portato alla conoscenza delle sorelle Pischel, due figure femminili, due signorine protagoniste di un’avventura e di un’importante sfida culturale: “A noi donne furono condonate le cosiddette ‘scarpelle’, perché non essendo abituate a sentirsi ferrato il piede a quella maniera si correva il rischio di inciampare e di cadere. Si ebbe però l’onore di mettere anche noi gli occhiali da ghiaccio e di vedersi legare alla cintola una corda che ci univa tutti, e segnava fra l’uno l’altro la distanza di tre metri.” (Annuario SAT 16 – 1891-92)
Rispetto alla scalata della Marmolada, un’iniziativa considerata all’epoca per soli uomini, e all’onore di ricevere la fiducia di alpinisti esperti, così le sorelle si sono espresse sempre nell’Annuario SAT: “Per noi fu un vero trionfo, di cui andavamo superbe, perché ci pareva di aver loro [ai tedeschi] mostrato che anche nella donna italiana c’è la fibra di sopportare disagi e pericoli e che quello che finora le manca per eguagliare anche sul campo alpinistico le sue compagne di Germania e d’Inghilterra è la volontà di accingervisi.”