Domenica, 02 Giugno 2019 - 12:04 Comunicato 1322

La geografia del malcontento, come diffondere equamente prosperità e opportunità?

Quali politiche mettono in atto i paesi per contrastare lo squilibrio economico tra regioni che minaccia il progresso economico, la coesione sociale e la stabilità politica in Europa? Come si possono diffondere equamente prosperità e opportunità? Ne hanno parlato Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento e per la democrazia diretta, Fernando Freire De Sousa, presidente della Commissione regionale di coordinamento e sviluppo del Portogallo del nord, Peter Kurz, sindaco di Mannheim in Germania e Jim O’Neill, economista, già ministro del tesoro del Regno Unito. Il confronto è stato introdotto da Joaquim Oliveira Martins, vicedirettore del Centro per l'Imprenditorialità, PMI, Regioni e Città dell'OCSE che ha spiegato che è nel Regno Unito che è nata l’idea di analizzare questi temi, dove, dopo il referendum sulla Brexit, si è notata una polarizzazione del voto in favore dell’uscita dall’Europa nelle zone che erano più in ritardo rispetto allo sviluppo economico.

Il tema dell’Europa, ha evidenziato Jim O’Neill, prima del referendum non era tra le priorità del popolo britannico. Ancora oggi le élite non hanno capito cosa sta succedendo e cosa potrà accadere. Il risultato al referendum, ha aggiunto, avrebbe potuto essere diverso se si fosse lanciato prima un progetto per il rilancio del nord del paese. Il voto alla fine ha sorpreso sia la comunità economica che il mondo politico. Jim O’Neill ha parlato anche della differenza che c’è tra realtà e percezione dei problemi, alimentata dalle informazioni diffuse dai social media. Parlando di soluzioni, ha detto di non credere che la politica dei sussidi sia la risposta più appropriata al malcontento: si deve invece puntare e investire sulle specificità di ogni determinata area.
Il ministro Riccardo Fraccaro, premettendo che quando si parla di diseguaglianze si tratta di una questione etica, ha ricordato che le disuguaglianze hanno effetti importanti, escludono molte persone dalle opportunità e causano anche instabilità democratica. Con la globalizzazione, ha aggiunto, si sono ampliati i mercati di riferimento e gli effetti sulle regioni meno competitive sono stati notevoli. Servono quindi, ha detto, soluzioni nuove per supportare il reddito e la capacità delle aziende di essere competitive. La globalizzazione ha avuti effetti anche da noi. In Italia, ha aggiunto il ministro, pesa anche il divario tra nord e sud, che non è migliorato, senza contare i vincoli europei alle politiche di bilancio ed economiche. Per Fraccaro un esempio di successo è rappresentato dal Portogallo, dove un forte intervento dello Stato può essere determinante per superare la crisi. Il compito della politica, ha sottolineato il ministro, è riprendersi il primato nella gestione dell’economia.
Fernando Freire De Sousa ha rilevato che in Portogallo alle politiche di austerità si sta rispondendo cercando di attuare il cambiamento, rispettando gli obiettivi, ma pensando anche alla redistribuzione delle possibilità nel paese. Anche la prossimità delle cariche istituzionali rispetto alla popolazione è considerata un elemento che contribuisce a gestire il malcontento. Il decentramento amministrativo, ha aggiunto, potrebbe aiutare ulteriormente a coprire la distanza tra le politiche centrali e i comuni per arrivare più vicini ai cittadini.
Peter Kurz ha parlato delle politiche di inclusione nella città che amministra che, ha premesso, appartiene ad una zona benestante dove il potenziale malcontento si nota comparando i centri urbani e le periferie. La polarizzazione in determinati gruppi etnici di alcune zone è un’altra caratteristica della città che è area di destinazione per molte persone. Ha inoltre spiegato per sommi capi il sistema adottato in Germania in materia di decentramento delle competenze sul territorio.

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(lr)


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